C’è un dato comune nelle relazioni finali sulla prima parte dei quattro circoli minori anglofoni: nessuno è pienamente soddisfatto dell’Instrumentum Laboris. C’è chi chiede una descrizione “meno negativa” della situazione corrente della famiglia, come il Circolo Anglicus A; anche il Circolo Anglicus B sottolinea che “l’analisi delle difficoltà affrontate dalla famiglia è troppo negativa;” più positivo il Circolo Anglicus C, che pure sottolinea le difficoltà nell’analizzare il documento, tanto che “a volte il nostro lavoro è sembrato più confuso che metodico;” mentre il Circolo Anglicus D, dopo una analisi parecchio critica, conclude con forza: “I membri del Circolo sentono che Papa Francesco e il popolo della Chiesa hanno bisogno di un testo migliore, in cui le idee non sono perse nella confusione.”
Ci sono state espressioni di diverse sensibilità rispetto alla metodologia dell’Instrumentum Laboris, tuttavia questo “ostacolo è stato ugualmente superato dalla volontà, ben presto resa esplicita, di sforzarsi per offrire il più possibile una testimonianza di unità sui contenuti”. E’ quanto si legge nella relatio del circolo minore Italicus A redatta dal P. Manuel Jesus Arroba Conde e moderato dal Cardinale Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento.
La seconda fase del Sinodo è cominciata questa mattina, dopo che le relazioni dei Circoli Minori sulla prima parte dell’Instrumentum Laboris sono state consegnate a Papa Francesco. Ora, si è cominciato a discutere sulla seconda parte. C’è ancora un po’ di confusione nella metodologia (il Cardinal Luis Antonio Tagle dice che “è bene ogni tanto essere confusi) e non ci sarà esortazione post-sinodale. Ma quello su cui tutti sembrano d’accordo, almeno a sentire l’arcivescovo Joseph Kurtz di Louisville, è che si deve cercare un nuovo linguaggio per proclamare il Vangelo.
Papa Francesco ha aperto stamane i lavori della quarta Congregazione generale della XIV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi dedicando un appello ed una preghiera alla grave situazione che sta attanagliando il Medio Oriente.
Il Sinodo entra nel vivo con i lavori dei Circoli Minori. La discussione dei Padri sulla famiglia prosegue, anche se in alcuni interventi il discorso si allarga ad altri argomenti. A ribadirlo stamane incontrando i giornalisti sono stati il Cardinale Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo, e Mons. Palmer-Buckle, Arcivescovo di Accra.
Saranno presentate domani le relazioni dei 13 circoli minori, che in questi primi tre giorni di lavori hanno analizzato punto per punto la prima parte dell’ Instrumentum Laboris. Lo annuncia padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, nel briefing quotidiano sui lavori del Sinodo.
È una “sottile mancanza di speranza” quella che si può percepire nell’Instrumentum Laboris del Sinodo 2015. Così la descrive l’arcivescovo Charles J. Chaput, di Philadelphia, nel suo intervento in aula sinodale del 7 ottobre, pubblicato sul sito della diocesi di Philadelphia.
Tre incontri "rivolti innanzitutto al mondo dei media, che vogliono essere occasioni di confronto e di approfondimento dei temi sinodali, anche grazie alla presenza di alcuni dei protagonisti dell’eccezionale assise di Chiesa".
Sono cento laici polacchi, e si sono riuniti in una iniziativa chiamata “Forum degli Ambienti Cattolici – tra i Sinodi.” Hanno firmato un documento, rilasciato lo scorso 1 ottobre, in cui hanno chiesto ai padri sinodali di non smettere di difendere il tradizionale insegnamento morale della Chiesa cattolica. E rappresentano la punta più avanzata di un movimento che in Polonia si è mosso affinché il Sinodo non dimentichi l’insegnamento della Chiesa.
Con la richiesta di evitare una “ermeneutica cospirativa,” fatta nell'intervento di ieri a detta di alcuni padri sinodali, Papa Francesco ha probabilmente voluto smorzare le tensioni, e di invitare i padri sinodali ad una riflessione più serena. Eppure il suo intervento ha dato luogo a un ulteriore dibattito.
Circoli minori e linguaggio, circoli minori e testimonianze, circoli minori dove si mettono insieme idee diverse. Tre padri sinodali anche oggi sono stati a disposizione dei giornalisti accreditati che seguono il Sinodo. Ma si capiva che non avevano ancora molto da dire.
Con il passare dei giorni i lavori del Sinodo cominciano ad entrare nel vivo ed alcuni Padri Sinodali hanno pubblicato sul web i loro interventi pronunciati nel corso delle congregazioni generali.
C’è un libro uscito recentemente, quasi in sordina, per una collana della Libreria Editrice Vaticana gestita dal Pontificio Consiglio per la Famiglia. Si chiama “Famiglia e la Chiesa. Un legame indissolubile,” e mette insieme le proposte di una trentina di esperti che si sono riuniti in tre seminari a porte chiuse. Tra le proposte, quella di un cammino penitenziale che possa aprire la strada della comunione ai divorziati risposati.
Nella seconda giornata dei lavori del Sinodo entrano in scena i Circoli minori. Una delle novità metodologiche di questa XIV Assemblea ordinaria è proprio questa, il grosso del lavoro non si fa in Congregazione generale ma nei gruppi di lavoro divisi per aree linguistiche.
“Non dobbiamo lasciarci condizionare e ridurre il nostro orizzonte di lavoro sinodale come se l'unico problema fosse quella della Comunione ai divorziati risposati, occorre tenere conto dell'ampiezza delle questioni. dei lavori del Sinodo sulla famiglia. La dottrina cattolica sul matrimonio non è stata toccata né è stata messa in questione dal Sinodo precedente”. Lo ha detto Papa Francesco nel corso del suo breve intervento stamane in apertura della terza congregazione generale della XIV Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi. A darne notizia è stato Padre Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede. “Il Sinodo - ha aggiunto il Pontefice - è da vivere in continuità con l’Assemblea dello scorso anno. Sono da considerare ufficiali come documenti del Sinodo 2014 i suoi due discorsi, iniziale e finale, e la Relatio Synodi”.
Sono ripresi alle 9 di stamane, alla presenza di Papa Francesco, con la terza congregazione generale i lavori della XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. A tenere la meditazione quotidiana è stato il Cardinale indiano George Alencherry, Arcivescovo maggiore di Ernakulam-Angamaly dei Siro-Malabaresi e Presidente del Sinodo della Chiesa Siro-Malabarese.
Seguire il lavoro del Sinodo per un giornalista è sfida continua. Non solo ci sono gli eventi ufficiali, gli appuntamenti nella Sala Stampa della Santa Sede o nell’ Aula dove la stampa è ammessa nei momenti di preghiera comune, ma poi ci sono le lunghe attese all’aeterno dell’Aula per vedere se qualche Padre ha voglia di parlare, rilasciare interviste o solo fare due chiacchiere.
“Il Sinodo non è un convegno o un parlatorio, non è un parlamento o un senato dove ci si mette d’accordo. Il Sinodo è una espressione ecclesiale, cioè è la Chiesa che cammina insieme per leggere la realtà con gli occhi della fede e con il cuore di Dio. Il Sinodo si muove necessariamente nel seno della Chiesa e dentro il Santo popolo di Dio, di cui noi facciamo parte in qualità di pastori, ossia servitori. Il Sinodo inoltre è uno spazio protetto, ove la chiesa sperimenta l’azione dello Spirito Santo. Il Sinodo potrà essere uno spazio dell’azione dello Spirito Santo solo se noi partecipanti ci rivestiamo di coraggio apostolico. di umiltà evangelica e di orazione fiduciosa”. Così stamane Papa Francesco ha aperto i lavori della prima congregazione generale della XIV Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
Prima conferenza stampa del Sinodo e prime dichiarazioni della presidenza. Il cardinale arcivescovo di Parigi Vingt-Trois, uno dei presidenti delegati del Sinodo, ha chiarito che chi si attende uno stravolgimento della dottrina della Chiesa resterà deluso.
Quali sono le periferie? Non ha dubbi il Cardinal Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. “Le bellissime famiglie cristiane che stanno eroicamente vivendo gli esigenti valori del Vangelo sono oggi le vere periferie del nostro mondo e delle nostre società, mentre queste ultime vivono la vita come se Dio non esistesse.”