Non è una discussione destinata a terminare, quella del Sinodo sulla famiglia. La sfida, come ha spiegato l'arcivescovo Mark Coleridge di Brisbane (Australia) è quella di trasformare il Sinodo da evento a processo. E, nonostante le differenze, c’è una cosa su cui tutti i vescovi sono d’accordo, spiega il Patriarca di Gerusalemme dei Latini Fouad Twal, e cioè che si deve coniugare “verità e misericordia.” Come, è tutto da vedere, in un Sinodo che però “non deve essere solo cosmetica,” sottolinea il vescovo Enrico Solmi di Parma.
La situazione in Nigeria diventa sempre più difficile. Boko Haram occupa sempre più regioni e nelle e la situazione vede i terroristi islamisti sempre più agguerriti. Anche se il presidente aveva promesso che Boko Haama sarebbe stato sconfitto. Ma purtroppo la corruzione rende ogni azione più difficile. A spiegarlo è l’arcivescovo Matthew Man-oso Ndagoso, di Kaduna in Nigeria che in questi giorni a Roma sta seguendo il Sinodo sulla famiglia e che ha presentato il rapporto di Aiuto alla Chiesa che soffre sulle persecuzioni dei cristiani.
Al termine della celebrazione eucaristica nel corso della quale ha canonizzato i Beati Vincenzo Grossi, Maria dell’Immacolata Concezione, Ludovico Martin e Maria Azelia Guérin, Papa Francesco nel corso dell’Angelus ha levato la propria voce per implorare la fine delle violenze che da diversi giorni stanno insanguinando la Terra Santa.
La Chiesa Cattolica è in festa per la canonizzazione di 4 Beati: Vincenzo Grossi, sacerdote diocesano, fondatore dell’Istituto delle Figlie dell’Oratorio; Maria dell’Immacolata Concezione, religiosa, superiora generale della Congregazione delle Sorelle della Compagnia della Croce ed i coniugi Ludovico Martin e Maria Azelia Guérin, genitori di Santa Teresa di Lisieux. Il rito è stato presieduto da Papa Francesco sul sagrato della Basilica Vaticana. Hanno concelebrato i Padri Sinodal
La motivazione e le dense parole di Paolo VI che accompagnarono la creazione del Sinodo dei Vescovi il 15 settembre 1965 sono particolarmente care al Movimento dei Focolari.
Giornata più “tranquilla” per i padri sinodali. I lavori non sono sospesi, nel pomeriggio si incontrano ancora per i Circoli Minori, e discutono della terza parte. Ma è un sabato assolato, molti di loro approfittano per fare degli incontri, altri arrivano in Aula Paolo VI un po’ in ritardo.
“Il mondo in cui viviamo, e che siamo chiamati ad amare e servire anche nelle sue contraddizioni, esige dalla Chiesa il potenziamento delle sinergie in tutti gli ambiti della sua missione.”
Il coro dell’Antoniano di Bologna, i cardinali in prima fila e, a dire il vero un’Aula Paolo VI semivuota, ma il Papa e i Padri Sinodali che ricordano le 27 assemblee della istituzione che ha raccolto l’eredità del Concilio sono un invito al Popolo di Dio a capire che cosa davvero si possa fare “camminando insieme”. La commemorazione dei 50 anni di vita del Sinodo inizia con il Segretario Generale del Sinodo il cardinale Baldisseri che tratteggia la storia e i temi delle Assemblee ricordando il senso stesso del Sinodo.
Una giornata dedicata dai vescovi cattolici all’ ascolto dei Delegati fraterni, ortodossi e protestanti di diverse Chiese della Riforma, ma anche degli uditori che oggi hanno portato al Sinodo la voce del Popolo di Dio .
Il Sinodo dei Vescovi prosegue la discussione sulla terza parte dell’Instrumentum Laboris, e tra i temi più spinosi vi è - come è noto - la riammissione all’Eucarestia per i divorziati risposati. Allo studio dei Padri Sinodali anche la formazione di una commissione ad hoc di esperti che studi a fondo la questione. La notizia è stata comunicata nel consueto briefing quotidiano al quale oggi hanno partecipato i delegati fraterni: nello specifico il Patriarca Stephanos, primate della Chiesa ortodossa di Estonia, ed il vescovo Timothy Thornton, della Comunione Anglicana.
È l’amore il centro della riflessione dell’Ora Terza, questa mattina affidata al vescovo Yves-Marie Pean, vescovo di Les Gonaives (Haiti). Il quale parte dall’amore per il prossimo e l’amore per il nemico, una delle caratteristiche speciali dei cristiani. E sottolinea che “in questo momento di grazia del Sinodo della famiglia, noi pastori siamo incoraggiati a proclamare il Vangelo della famiglia edificato sull’amore.”
Tra ieri sera e questa mattina durante i lavori delle Congregazioni generali della XIV Assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi hanno preso la parola oltre 90 Padri. Lo ha riferito, nel consueto briefing con la stampa, il portavoce vaticano Padre Federico Lombardi. Il Direttore della Sala Stampa ha poi sottolineato alcune dichiarazioni dei partecipanti ai lavori, tra le quali quella di un Padre Sinodale che ha invitato a mettere maggiormente l’accento sul tema del perdono.
Sono oltre 93 gli interventi dei padri sinodali nella discussione generale della terza parte dell’Instrumentum Laboris, quella che contiene anche le proposte per una via penitenziale per i divorziati risposati. Il dibattito è serrato, e le proposte di modifica (i cosiddetti modi) sono già 360, e manca ancora mezza giornata di discussione. In generale, i padri sinodali chiedono maggiore enfasi sulle Sacre Scritture e percorsi prematrimoniali più efficaci. Nessuno dice di voler cambiare la dottrina della Chiesa. Ma sono molto diversi gli approcci pastorali proposti.
Un Sinodo forse troppo occidentale, ma stiamo lavorando bene insieme. Nel Sinodo c’è una buona atmosfera. Il Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal – in esclusiva ad Acistampa – racconta i lavori della XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
I padri sinodali si sono riuniti di nuovo nelle congregazioni generali, per ascoltare i rapporti dei 13 circoli minori sulla seconda parte dell’Instrumentum Laboris. Ma hanno già cominciato a discutere della terza parte del documento che fa da base alla discussione sinodale, tanto che – dopo la lettura delle relazioni – ci sono stati altri 14 interventi sulla terza parte del Sinodo, continuando una discussione che era già cominciata lo scorso fine settimana.
Il Circolo di lingua tedesca si differenzia in stile e contenuti dagli altri circoli e propone una relazione di taglio teologico. Il tema centrale delle considerazioni è basato sul rapporto tra verità e misericordia e, invece di trovare un equilibrio, la riflessione si è spostata direttamente sulla misericordia.
Il Circolo Minore Hibericus A, coordinato dal Cardinale honduregno Oscar Maradiaga, ha presentato una serie di appunti piuttosto duri e circostanziati alla seconda parte dell’Instrumentum Laboris del Sinodo dei Vescovi.
“Questa parte espone in maniera sintetica l’insegnamento della Chiesa sul matrimonio e la famiglia in prospettiva pastorale. Per questo è importante che i contenuti siano esposti nella maniera più leggibile e organica possibile”. E’ l’incipit della relazione del Circolo Minore Italicus A, coordinato dal Cardinale Arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro, circa l’esame della seconda dell’Instrumentum Laboris del Sinodo dei Vescovi. Circa la “sacralità del matrimonio” i Padri si sono avvalsi “delle catechesi di Papa Francesco nell’esigenza di armonizzare” tale concetto.
È la richiesta di una sostanziale riscrittura della seconda parte dell’Instrumentum Laboris quella che viene fuori dai Circoli minori anglofoni. C’è chi nota che “l’Instrumentum Laboris non definisce da nessuna parte il matrimonio.” C’è chi addirittura riscrive interamente la seconda parte dell’Instrumentum Laboris. Chi prova ad armonizzare e condensare i paragrafi. Tutti sono d’accordo che mancano delle solide referenze alle Sacre Scritture; che manca una definizione di famiglia; che non viene considerata l’indissolubilità del matrimonio da un punto di vista positivo.
Tre cardinali al briefing di oggi nella sala stampa della Santa Sede: il Cardinal Vincent Nichols, il Cardinal Ruben Salazar Gomez, il Cardinal Phillippe Ouedraogo per spiegare ai giornalisti che il testo cui stanno lavorando è abbastanza complesso. Lo ha ricordato il cardinale Nichols, ma lo hanno detto in diversi modi anche gli altri ospiti.