“I Vescovi hanno ribadito l’urgenza che l’anelito di pace si declini in preghiera, amicizia, volontà di educare alla riconciliazione, perché mai come in questo tempo servono artigiani di pace. E questo a tutti i livelli: internazionale, nazionale, comunitario, ecclesiale, familiare, individuale. L’impegno per la pace diventa un’urgenza, ma anche una responsabilità, in prima istanza per la Chiesa”. E’ quanto si legge nel comunicato finale del Consiglio Permanente della Cei conclusosi oggi a Roma.
Non basta più “un piano di sviluppo per l’Italia”, come auspicato alle Settimane Sociali di Cagliari del 2017. Serve piuttosto “una profezia dell’Italia”, una “voce alta e autorevole che sappia leggere i segni dei tempi”. Aprendo i lavori della 49esima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani a Taranto, il Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della CEI, prende atto del cambiamento di epoca, ribadisce la sua visione strategica di una Italia al centro del Mediterraneo crocevia di popoli come lo vedeva il suo maestro Giorgio La Pira, e chiede nuove voci per interpretare i tempi nuovi.
Sono tre i cartelli della strada verso la speranza, secondo la visione di Papa Francesco. E il loro senso e significato li ha dipanati in un messaggio inviato alla 49° Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, che inizia oggi a Taranto e che ha come tema “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. Tutto è connesso”. Un tema, sottolinea il Papa, che porta con sé “un anelito di giustizia”.
“In nome del popolo. Quale popolo?”. E’ questo il tema della XVI edizione della Settimana Sociale della diocesi di Vittorio Veneto che si svolgerà dal 18 al 24 febbraio.