“Restiamo umani”. E’ l’appello lanciato - durante la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani - da cattolici e protestanti italiani affinché si continui a vivere uno spirito di umanità e di solidarietà nei confronti dei migranti. Per i cristiani - scrivono la CEI, evangelici e valdesi italiani - “si tratta di un obbligo morale”.
“Cercate di essere veramente giusti è il tema che le Comunità Cristiane dell’Indonesia hanno scelto per la settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani di questo anno. Nel libro del Deuteronomio troviamo il tema della settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani. Si tratta di una preghiera ecumenica che quest’anno pone al centro la giustizia. Le parole del libro del Deuteronomio, particolarmente in questi tempi che viviamo, in un mondo pieno di problemi e difficoltà, in una società, caratterizzata dalla presenza di inimicizie e fortissime contraddizioni, antagonismi e scandali, guerre e mancanza di rispetto e di amore, ricordano a tutti noi l’impegno di vivere come fratelli e uomini di Dio, di vivere una comune testimonianza di solidarietà e di misericordia per affermare la giustizia, per diventare strumenti della grazia di Dio in una piccola o grande società che soffre e viene disturbata da divisioni, da sofferenze, da comportamenti, da ipocrisia e da arroganza". Lo scrive il Metropolita Gennadios, Arcivescovo ortodosso di Italia e Malta, in occasione della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani.
“Il comune impegno a favore dell’ecumenismo è un’esigenza essenziale della fede che professiamo, un requisito che nasce dalla nostra stessa identità di discepoli di Gesù. E in quanto discepoli, mentre seguiamo lo stesso Signore, comprendiamo sempre di più che l’ecumenismo è un cammino, un cammino che, come hanno costantemente sottolineato i vari Pontefici dal Concilio Vaticano II in poi, è irreversibile. L’unità tra noi cresce lungo questo cammino”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo stamane in udienza la Delegazione Ecumenica della Chiesa Luterana di Finlandia in occasione dell’annuale Pellegrinaggio ecumenico a Roma, per celebrare la Festa di Sant’Enrico.
Ieri sera nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura i Vespri presieduti da Papa Francesco che hanno aperto la Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani. Questa unità – ha spiegato il pontefice - è “il frutto della grazia di Dio e noi dobbiamo disporci ad accoglierla con cuore generoso e disponibile”.
La famiglia cristiana si regge sulle leggi di responsabilità e solidarietà, ricordando “l’appello alla giustizia rivoltoci da Dio”, che va continuamente ricordato perché i cristiani sono divisi. Papa Francesco apre la Settimana per la Preghiera dell’Unità dei Cristiani con i Vespri in San Paolo Fuori Le Mura, insieme ai rappresentanti di altre comunità cristiane.
Per la prima volta, Papa Francesco aprirà la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, invece di chiuderla, come sempre avevano fatto i Papi. Ma non è la sola caratteristica che rende questa Settimana di Preghiera particolare. Perché quest’anno il sussidio di preghiera è stato affidato ad un gruppo proveniente dall’Indonesia.
Per la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, il vescovo Rodolfo Cetoloni di Grosseto ha invitato la diocesi a riflettere sul tema “Cercate il suo volto”. Si inserisce in questo percorso l'incontro con il Pontificio Collegio Armeno, che si terrà il 19 gennaio.
Per la prima volta Papa Francesco presiederà la celebrazione dei Vespri all’inizio della Settimana di Preghiera per l’unità dei Cristiani invece che in chiusura il 25 nella festa della Conversione di San Paolo
Sarà il versetto 6 del quindicesimo capitolo dell’Esodo, “Potente è la tua mano, Signore”, il filo conduttore della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che si apre oggi (18 gennaio) e si concluderà giovedì 25 gennaio alle 17.30 con la celebrazione dei secondi vespri presieduta da Papa Francesco nella basilica di San Paolo fuori le Mura. A livello diocesano l’Ottavario avrà il suo momento centrale nella Veglia di preghiera ecumenica di lunedì 22 gennaio.
L’Europa ha bisogno di speranza, e questa speranza non può esserci senza Dio. Il Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, che racchiude la presidenza dei Consigli episcopali d’Europa, sigla un messaggio congiunto insieme al Consiglio Ecumenico delle Chiese in occasione della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani.
Appuntamento consueto il 25 gennaio alle ore 17.30, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, per Papa Francesco he presiederà la celebrazione dei Secondi Vespri della solennità della Conversione di San Paolo Apostolo, a conclusione della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani sul tema: «Potente è la tua mano, Signore» (cfr. Es 15, 6).
Riconciliazione. É questa la parola chiave delle riflessione di questa settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2017, la parola chiave che il Papa usa nella omelia del vespro della festa delal conversione di San Paolo.
La Cappella Sistina e il Coro Anglicano di Westminster Abbey cantano insieme per l’Unità dei cristiani.
“Non è solo la chiamata che ci unisce; ci accomuna anche la stessa missione: annunciare a tutti le opere meravigliose di Dio”.
Domani sera alle 21,15 a Prato il Vescovo Franco Agostinelli, il pastore Mario Affuso della Chiesa evangelica e il sacerdote ortodosso rumeno Ioan Saghin si incontreranno presso la Camera di Commercio cittadina per un momento di preghiera nell’ambito della Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani.
Papa Francesco presiederà il prossimo 25 gennaio alle ore 17.30, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura la celebrazione dei Secondi Vespri della solennità della Conversione di San Paolo Apostolo.
L’Arcidiocesi di Gaeta ha organizzato per martedì 19 gennaio alle ore 19 presso il Santuario Diocesano di San Nilo Abate una celebrazione ecumenica che si inserisce nella Settimana mondiale di preghiera per l’Unità dei Cristiani.