“Sulle tracce di Francesco e Chiara” è il corso proposto dalla Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura” Seraphicum, a partire dal nuovo anno accademico.
La grafologia entra nel panorama delle realtà accademiche pontificie con un corso triennale promosso dal Seraphicum. Sarà inaugurato venerdì 25 settembre alle ore 15 l’anno accademico della Scuola di Grafologia Seraphicum presso la sede della Facoltà.
Più di cinquecento ragazzi si ritroveranno insieme sabato pomeriggio 18 maggio per la Festa dei Cresimandi, all’Auditorium del Seraphicum. L’appuntamento è organizzato dall’Ufficio catechistico diocesano, guidato da don Andrea Cavallini, che aprirà l'evento con una sorta di “spettacolo-catechesi”, come lo definisce lui stesso, realizzato con Giovanni Scifoni. Al termine, una pausa con la merenda, prima di passare alla preghiera con il vescovo ausiliare per il settore Est monsignor Gianpiero Palmieri.
“Mendicanti del Cielo - I Magi e il Natale” è il tema del nuovo ciclo di incontri biblici ideati e tenuti da fra Germano Scaglioni, docente di Nuovo Testamento. Il programma dell’iniziativa, in preparazione al Natale, prevede tre meditazioni. La prima si è tenuta sabato 2 dicembre sul tema “Abbiamo visto sorgere la sua stella”; la seconda, il 9 dicembre, “Dov’è il re dei Giudei?”; la terza e ultima, il 16 dicembre, dal titolo “Un’altra strada”. Tutti gli appuntamenti, con inizio alle ore 16, si tengono al Seraphicum a Roma e hanno ingresso libero. ACI Stampa ha intervistato per l’occasione il relatore, fra Scaglioni.
E’ dal settembre del 1955 - quando lavorò alla sua tesi di abilitazione - che il Papa Emerito Benedetto XVI studia la figura di San Bonaventura. Lo ricorda Marianne Schlosser, dell’Università di Vienna, intervenuta al Congresso internazionale e interdisciplinare su “Deus summe cognoscibilis”, organizzato dalla Pontificia Università Gregoriana insieme alla Pontificia Università Antonianum e alla Pontificia Facoltà Teologica "San Bonaventura" – Seraphicum.
“Oggi la consapevolezza della profondità della figura” di San Bonaventura “e la ricchezza di prospettive del suo pensiero è considerevolmente aumentata”. Lo scrive il Papa Emerito Benedetto XVI nel messaggio inviato agli organizzatori del Congresso internazionale e interdisciplinare su “Deus summe cognoscibilis. L'attualità teologica di san Bonaventura”, organizzato dalla Pontificia Università Gregoriana insieme alla Pontificia Università Antonianum e alla Pontificia Facoltà Teologica "San Bonaventura" – Seraphicum.
Con l’avvio del nuovo anno accademico della Pontificia Facoltà teologica “San Bonaventura” riprende anche l’attività della Sveglia francescana, il gruppo di evangelizzazione di strada dei frati-studenti del Seraphicum.
Nel suo testamento san Francesco di Assisi ha scritto: “Ed io lavoravo con le mie mani e voglio lavorare; e voglio fermamente che tutti gli altri frati lavorino di un lavoro quale si conviene all’onestà. Coloro che non sanno, imparino, non per la cupidigia di ricevere la ricompensa del lavoro, ma per dare l’esempio e tener lontano l’ozio”.
“Ero forestiero e...” - Il fenomeno delle migrazioni di massa dal sud del mondo. Riflessioni a partire dalla fede nel Dio incarnato, ospite e pellegrino in mezzo a noi. Di questo si parla domai 4 aprile al Seraphicum a Roma per iniziativa della Pontificia Facoltà teologica “San Bonaventura” e dell’Istituto “Mulieris dignitatem per lo studio dell’uni-dualità uomo-donna”.
Invitare alla riflessione sul dramma delle migrazioni dai paesi del sud del mondo, spesso in guerra, affinché prevalga la cultura dell’accoglienza, la protezione degli esseri umani dallo sfruttamento e dalla violenza, e si promuova la cultura dell’integrazione sociale a beneficio della giustizia e della pace. Sono questi i nobili obiettivi della mostra “Uomo, dove vai” dell’artista Vincenza Spiridone, ed alcuni tra i bronzi più significativi in tema.
Tra pochi giorni il Giubileo della Misericordia si chiude e una delle parole che abbiamo sentito maggiormente in questo anno è stata: perdono.
Tommaso da Celano è stato il grande biografo di San Francesco. Un frate non solo studioso del fondatore della famiglia spirituale cui apparteneva, ma anche amatissimo dalla sua gente in Abruzzo. Per fare il punto delle ricerche la Pontificia Università del Seraphicum ha tenuto una giornata di studio anche per conoscere meglio la devozione a Tommaso che però non ha portato alla canonizzazione.
Una giornata intera dedicata a “Tommaso da Celano, agiografo di san Francesco”. Domani la Pontificia Facoltà teologica “San Bonaventura” Seraphicum presenta nuovi elementi sul francescanesimo delle origini alla “positio” su Tommaso, chiamato beato dal popolo, specie dalla gente della Marsica, ma ancora senza un riconoscimento ufficiale.
Il 2018 rappresenterà un anno significativo nella storia delle famiglie francescane con la creazione della nuova Pontificia Università Francescana.
Sarà presentato domani mercoledì 25 novembre alle ore 18 presso la biblioteca del Seraphicum in via del Serafico, 1 a Roma il libro “Al di là di ogni pregiudizio - Le trattative per il concordato tra la Santa Sede e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni/Jugoslavia e la mancata ratifica (1922-1938)” di fra Igor Salmič.
“Religiosi e Chiesa particolare oggi. Questioni aperte” è il tema della tavola rotonda, in programma venerdì 20 novembre alle 16 nell’aula Sisto V del Seraphicum a Roma, promossa dalla Pontificia Facoltà teologica “San Bonaventura” in collaborazione con la Pontificia Università Antonianum e con l’Istituto Teologico di Assisi.
L’eredità spirituale lasciata al Seraphicum da p. Massimiliano Kolbe torna a rinnovarsi con forza, a quasi un secolo dalla costituzione della Milizia dell’Immacolata.
Che cosa significa davvero e in senso teologico “povertà”? Una domanda cui ha cercato di rispondere l’annuale convegno della Pontificia Facoltà Teologica "San Bonaventura" Seraphicum organizzato dalla Cattedra Kolbiana: “Da Kolbe a papa Francesco: una povertà per l’uomo”. Sesto di una serie di convegni che negli anni si sono sviluppati, ha avuto diversi relatori che hanno raccontato ad esempio il ruolo della povertà nella santità cristiana, intesa come per Santa Teresa d’ Avila come distacco dalle cose, e anche dagli affetti parentali, per essere centrati su Gesù Cristo “senza distrazioni”.