Un nuovo dicastero, per assumersi il rischio della comunicazione. In una lunga intervista con ACI Stampa, monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione, racconta i passi in avanti della riforma. Chiede una comunicazione più proattiva, soprattutto a livello istituzionale, ben consapevole però che “ogni comunicazione è un rischio”. Per questo motivo – afferma - le preoccupazioni sulle possibili cattive interpretazioni della comunicazione spontanea (o ingenua) di Papa Francesco sono “pregiudiziali”. Anche perché l’attenzione intorno alle parole del Papa è enorme: basti pensare all’enorme successo che ha avuto lo sbarco in Instagram del Pontefice. E delinea tra i passi da fare anche l’istituzione di un dipartimento di comunicazione economico-finanziaria e di un dipartimento di ‘crisis communication’ nella Direzione Istituzionale, ovvero nella Sala Stampa Vaticana.
La notizia era nell’ aria da almeno un mese, ma la conferma è arrivata oggi. Padre Federico Lombardi lascia la Radio Vaticana. Era arrivato 25 anni fa nel 1991 dopo essere stato provinciale d’ Italia. Direttore dei programmi, poi direttore generale.
Una Segreteria per la Comunicazione per la Santa Sede. Dopo lo stabilimento di un Comitato per la Comunicazione, e poi l’annuncio di una commissione per valutare le proposte del Comitato, comincia con un motu proprio di soli 4 articoli il piano di Papa Francesco per la razionalizzazione dei media vaticani. Per ora – ma il piano è di quattro anni, come è stato annunciato al termine dell’ultimo Consiglio dei Cardinali – si stabilisce una Segreteria per la Comunicazione, ma tutti i dicasteri che sono sotto il suo ombrello continuano le loro regolari attività. Solo successivamente si definirà come strutturare tutto il piano di comunicazione vaticano.