Papa Francesco ha stabilito che d’ora in poi la Segreteria per la Comunicazione si chiami “Dicastero per la Comunicazione”. La decisione del Papa è arrivata dopo aver ascoltato il parere del Consiglio dei Cardinali che si occupano della riforma della Curia Romana.
“La comunicazione nella Chiesa attraverso la tecnologia è un viaggio nella trasformazione del sistema comunicativo della Santa Sede che vuole essere al servizio di un pellegrinaggio nel cuore di Dio”. Lo ha detto questa mattina Monsignor Dario Viganò, Prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, intervenendo al convegno dell’Opera Romana Pellegrinaggi, in corso a Roma alla Pontificia Università Lateranense.
La Segreteria per la Comunicazione ha siglato una Convezione con la Società di San Francesco di Sales. Ne dà notizia la Sala Stampa Vaticana.
Radio Vaticana Italia rivolge gli auguri di Natale a Papa Francesco attraverso i detenuti della Casa di Reclusione di Rebibbia a Roma.
Pio XII “attento ai progressi tecnologici”, che vede subito nei nuovi mezzi di comunicazione un modo di evangelizzare, ma anche di fare diplomazia, come succede con Radio Vaticana durante la Seconda Guerra Mondiale. Quella che emerge studiando il rapporto tra Papa Pacelli e i mass media è una immagine completamente diversa da quella che si ha generalmente di lui. Ma, ed è anche quello il bello della storia, l’immagine comune viene proprio dai mezzi di comunicazione.
La vocazione di ognuno e del comunicatore, essere angelo gli uni per gli altri. Monsignor Dario Edoardo Viganò lo ha detto nella omelia della messa per la festa degli arcangeli e di Gabriele in particolare patrono delle comunicazioni. “Angeli- ha detto il Prefetto della Segretaria per la Comunicazione- che distolgono da vie sbagliate e orientano sempre di nuovo verso Dio”.
E’ la Prima Assemblea Plenaria della Segreteria per la Comunicazione, il nuovo organismo della comunicazione vaticana voluto da Papa Francesco. E il Pontefice ha incontrato ogni membro della nuova famiglia, oggi, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico per tracciare ancora una volta le linee guida del nuovo organismo.
Nel messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, Papa Francesco chiede di andare oltre le “cattive notizie”, che non significa “promuovere una disinformazione in cui sarebbe ignorato il dramma della sofferenza”, ma piuttosto di cercare “una chiave interpretativa in grado di selezionare e raccogliere i dati più importanti”, perché la storia “non è univoca”.
Ci sono anche tre laici tra i membri della Segreteria per la Comunicazione che Papa Francesco ha nominato il 13 luglio. Ed è questa una delle novità della riforma di Papa Francesco: già quando venne annunciato il nuovo dicastero Famiglia, Laici e Vita, lo statuto prevedeva la possibilità di membri laici, ed era una novità: secondo la Pastor Bonus, la costituzione pastorale che regola le funzioni e i compiti degli uffici di Curia, i membri dovevano essere sempre prelati, mentre i consultori potevano anche essere laici. Ora, anche i membri del dicastero possono non essere sacerdoti.
Poco più di un anno fa Papa Francesco faceva nascere la Segreteria per la Comunicazione. A guidarla un salesiano, Dario Edoardo Viganò. Nel “DNA” della famiglia salesiana c’è proprio la comunicazione come mezzo di evangelizzazione e nella “cultura dell’incontro” di cui parla sempre Papa Francesco c’è proprio la sfida della comunicazione.
Una nuova iniziativa benefica che unisce l’arte, la cultura, la misericordia e la solidarietà. Grandi nomi come quello dell’artista bulgaro Christo Vladimirov Javacheff e la maestosa bellezza dei Musei Vaticani. E poi la volontà di Papa Francesco e la solidarietà verso un paese povero come quello di Bangui, nel centro d’Africa. Si tratta di “Christo’s Box, between art and mercy, a gift for Bangui”, l’evento promosso dalla Segreteria per la Comunicazione dello Stato Vaticano, dai Musei Vaticani con il Centro Televisivo Vaticano e l’Officina della Comunicazione.