Il brano di Vangelo di oggi, soprattutto le parole che Gesù pronuncia dopo il rifiuto dei suoi concittadini - Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria - richiama un’affermazione del prologo del Vangelo di San Giovanni:
“Ho lavorato in stretta collaborazione con l’Ospedale Bambino Gesù. Le iniziative che riguardano il piccolo Alfie sono state prese di comune accordo, sempre nel rispetto del dialogo reciproco, per cercare insieme le soluzioni migliori per Alfie”. Così monsignor Francesco Cavina, Vescovo di Carpi, ha commentato gli ultimi risvolti della vicenda di Alfie Evans, il bambino di 23 mesi di Liverpool, ricoverato presso l’Alder Hey Children’s Hospital della città inglese, affetto da una patologia neurodegenerativa grave, ma mai diagnosticata esattamente.
Gesù anche questa domenica ci parla con una parabola la quale, pur avendo una grande connotazione polemica nei confronti della classe dirigente del suo tempo, è rivolta anche a noi. L’insegnamento appare molto chiaro.
Domenica scorsa abbiamo meditato, aiutati dalle parole di Gesù, sulla condotta da tenere nei confronti dei fratelli che commettono il peccato. Oggi è l’Apostolo Pietro che pone a Cristo un caso ben preciso: Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me?
Il brano di Vangelo di questo domenica è dominato dall’ elogio che Gesù rivolge alla donna cananea: Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri. Che cosa ha fatto questa madre per meritarsi tanta ammirazione da parte di Cristo? Un’ammirazione che appare ancora più sorprendente dl momento che si tratta di una donna pagana.
Gesù è ben consapevole che la folla è “pericolosa” perché può prendere il posto di Dio, soprattutto quando questa ti acclama e ti esalta.
Celebriamo oggi la solennità della Trasfigurazione di Gesù. Si tratta di un episodio nel quale il Signore manifesta a Pietro, Giacomo e Giovanni la sua gloria di Figlio di Dio. L’evento avviene su un monte che nella tradizione biblica è per eccellenza il luogo della rivelazione di Dio.
La parabola che Gesù oggi racconta è molto breve ed in apparenza semplice, ma in realtà contiene una grande insegnamento. Essa, infatti, tratta dell’azione del Maligno nella storia delle singole anime, della società e della grande famiglia umana.
I capitoli tre e quattro del Vangelo di Giovanni ci raccontano l’incontro di Gesù con Nicodemo, che incarna il giudaismo ortodosso; con La samaritana, che incarna il giudaismo scismatico; con Il funzionario del re (4. 43-54), che incarna il mondo pagano.
C’è un’espressione che scandisce il brano di vangelo che abbiamo appena ascoltato: “Non preoccupatevi”, cioè non lasciatevi prendere dall’angoscia, dall’ansia, dall’inquietudine. L’ansia, infatti, è l’atteggiamento di chi non crede, mentre il discepolo di Gesù si riconosce perché è libero dall’angoscia del domani.
Le parole di Gesù che abbiamo ascoltato ci descrivono il rapporto che esiste tra cristianesimo e giudaismo.
Gesù ha appena iniziato la sua missione e già la sua fama si diffonde. La gente attirata dalle sue parole e colpita dai suoi miracoli gli porta i malati perché hanno capito che Egli guarda con amore tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito.
Domenica scorsa abbiamo celebrato la festa del Battesimo del Signore e abbiamo cercato di evidenziare come in questa festa sia riassunta tutta l’opera di salvezza realizzata da Cristo.
Campioni del tempo di Avvento: Profeta Isaia, San Giovanni Battista, San Giuseppe, Maria Santissima.