Sarà un viaggio penitenziale, quello di Papa Francesco in Canada, per portare le scuse della Chiesa cattolica all’assimilazione culturale che sarebbe avvenuta nelle scuole residenziali, ovvero le scuole statali gestite in molti casi dagli ordini religiosi dove i nativi americani erano portati a volte con la forza. E, d’altronde, la richiesta di scuse personali da parte del Papa era una delle raccomandazioni della Commissione Giustizia e Riconciliazione del Canada, il cui rapporto finale era stato accettato dal premier Justin Trudeau con parole durissime sulla vicenda.
Sarà intorno ai giorni di Sant’Anna, che si celebra il 26 luglio, che Papa Francesco farà il viaggio in Canada per visitare i nativi americani nei loro territori e chiedere perdono per i drammi successi nelle scuole residenziali. Lo lascia intendere lo stesso Papa Francesco, nell’udienza finale concessa ai gruppi di nativi americani che da lunedì si sono succeduti in un dialogo con il Papa. Sant’Anna, perché proprio per Sant’Anna c’è una certa devozione. Sant’Anna, per superare il dolore e la vergogna per gli abusi, e guardare al futuro.
Non solo la richiesta di perdono, ma anche 30 milioni di dollari canadesi stanziati per la riconciliazione. I vescovi del Canada, riuniti in Assemblea Plenaria, hanno deciso di cominciare un percorso di riconciliazione sulla questione delle scuole residenziali, vale a dire scuole del XIX secolo a volte affidate a religiosi intorno alle quali si sono trovate tombe di massa, a riprova dei maltrattamenti subiti dagli indigeni.