È un invito al dialogo, quello che Papa Francesco lancia al termine della Congresso di Scholas Occurentes che ha avuto luogo nella sede dell’Università Ebraica di Gerusalemme. “Nella nudità dello sguardo dice il Papa – non ci sono risposte, c’è l’apertura. L’apertura all’altro che non sono io”.
Il caldo di un pomeriggio di giugno non frena l'entusiasmo di chi lavora ogni giorno per dare a tutti una educazione sufficiente per prendere in mano il proprio destino. Ci sono donatori ed operatori del sociale. Oggi si inaugura la sede vaticana delle Scholas Occurentes in Italia.
Scholas Occurrentes arriva a Roma.
“Scholas Cittadinanza” è la proposta educativa di Papa Francesco che quest’anno verrà presentata per la prima volta in Italia. Già presente in 190 Paesi e con una rete che comprende quasi 450mila scuole, Scholas Cittadinanza – come riferisce il comunicato ufficiale di presentazione - “coinvolge 200 studenti tra i 15 e i 17 anni, di fedi e nazionalità diverse, immigrati e rifugiati provenienti da dieci scuole pubbliche e private”.
Un happening come sempre l’incontro delle Scholas Occurrentes in Vaticano con il Papa. Testimonianze, canti, doni, premiazioni di vip che si dedicano alla beneficienza e soprattutto trenta ragazzi collegati da diverse parti del mondo che hanno parlato con il Papa via web.
In un videomessaggio al Forum Globale dell’Educazione, Papa Francesco ha invitato gli educatori di tutto il mondo ad essere “Artigiani di umanità, costruttori della pace e dell’incontro”. Il Forum si tiene a Dubai ed è iniziato lo scorso 12 marzo. Il tema dell’evento è “Una maggiore responsabilità collettiva per l’educazione pubblica”.
Si giocherà il prossimo 29 maggio nello Stadio Olimpico di Roma, e ha già un testimonial di eccezione, il campione brasiliano Ronaldinho Gaucho. El partido de la paz annunciato personalmente il 3 febbraio da Papa Francesco è il secondo del genere, e rientra nell’iniziativa delle Scholas Occurentes, un progetto che è nato ufficialmente nel 2013, ma che si è sviluppato da un progetto precedente che il Cardinal Jorge Mario Bergoglio seguiva in Argentina.
In molte aree del mondo, “oggigiorno un ragazzo vede come una cosa normale morire di fame, essere malato, rubare, uccidere, vivere in bande”, “questo è un cammino verso il suicidio: suicidio morale, suicidio esistenziale. Io non voglio che l’umanità si suicidi”. Lo ha detto il Papa alle Scholas Occurrentes, in un incontro che si è tenuto martedì scorso a Santa Marta.