Scampia il giorno dopo. Passata la festa, passato l’entusiasmo per l’incontro con il Papa e per le parole contro la corruzione, ora si torna alla normalità. Anche nel Centro Opera Don Guanella di Scampia si torna a scuola. Come Mario che attraversa il portone della scuola assonnato ma sorridente. “E' entrato nel nostro istituto all’età di 6 anni” spiega Gabriella Panti, una delle educatrici del Centro don Guanella. “La famiglia vive nel quartiere. Grazie al progetto mascalzone latino il ragazzo pratica la vela e gareggia con una squadra. Una concreta possibilità di uscire dal ristretto ambito del suo quartiere, solcare nuovi orizzonti, ipotizzare altre prospettive”.
I corrotti, gli sfruttatori del lavoro altrui “non sono cristiani”. l grido di Papa Francesco a Scampia, in un incontro che conduce in larga parte a braccio. Tre domande, da una immigrata, un lavoratore, e un giudice della Corte Costituzionale. Tre temi: dignità per gli immigrati, dignità per i lavoratori, giustizia. E una risposta del Papa che lega insieme i tre temi, li riconduce tutti al problema della “corruzione.” Una corruzione che “spuzza” (il Papa usa proprio questa espressione, con un piccolo errore) come “un corpo morto che si corrompe.”