Quasi tutti gli apostoli che furono con Gesù hanno subito il martirio del sangue, e così succede a tanti cristiani perseguitati nel mondo. Ma – denuncia il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I – “anche nelle società cosiddette cristiane esiste un nuovo martirio, che è il martirio dell’indifferenza, di una società post-religiosa, dell’aridità spirituale”.
Una reliquia dell’apostolo Filippo è stata donata al Patriarca ecumenico Bartolomeo di Costantinopoli dall’Ordine dei Frati minori conventuali, e a lui solennemente consegnate il 9 maggio 2017, in una celebrazione ecumenica con l’arcivescovo di Smirne, Lorenzo Piretto. Ora, è il Patriarca Bartolomeo a fare visita alle reliquie di Filippo, insieme a quelle dell’apostolo Giacomo, custodite nella Basilica dei Santi II apostoli.
“Statione decima, venerdì doppò la prima Domenica di Quadragesima, à Santi Apostoli”, scrive nel 1588 Pompeo Ugonio nella sua guida alle chiese dove Sisto V aveva appena risuscitato la celebrazione delle antiche “stazioni quaresimali”.
Si era all fine del 500, Roma era una città cristiana che custodiva le reliquie di Pietro e Paolo e di centinaia di martiri, e il Papa decise di far arrivare le reliquie di altri due apostoli: Filippo e Giacomo. Papa Pelagio fa costruire una basilica dedicata a tutti gli Apostoli e nell’altare pone le reliquie dei due Apostoli.
Un nuovo grande evento di fede accompagnerà l’Anno giubilare: l’ostensione, dal 3 al 15 maggio a Roma, delle reliquie dei Santi Filippo e Giacomo, apostoli di Gesù Cristo, nella Basilica dei Santi Apostoli.