Due martiri di etnia albanese saranno tra i prossimi beati. Papa Francesco ha promulgato i nuovi decreti delle cause dei santi, ha riconosciuto il martirio di due sacerdoti albanesi e le virtù eroiche di altri quattro servi di Dio, tra i quali uno dei discepoli di Padre Pio da Pietrelcina.
Tre miracoli riconosciuti e due martiri, di cui una che coinvolge 15 persone, sono state riconosciute dal Dicastero delle Cause dei Santi e approvate da Papa Francesco. Andranno così alla gloria degli altari 15 martiri del comunismo, un sacerdote martire del nazismo, e poi un patriarca maronita del XVII secolo, un sacerdote nobile che decise di dare la sua vita ai più poveri e un sacerdote spagnolo che fu anche perito del Concilio Vaticano I.
Sono stati esumati i resti della famiglia Ulma, i polacchi che furono giustiziati senza pietà dai nazisti nel 1944 per aver nascosto una famiglia ebrea, che saranno beatificati il prossimo 10 settembre. E si tratterà di una beatificazione a suo modo storica: per la prima volta, viene beatificata una intera famiglia (padre, madre, sei figli tra 1 e 8 anni) e per la prima volta viene beatificato anche un bambino non nato.
Nella “lenzuolata” di decreti di nuovi santi e beati promulgati oggi, spicca la storia di una famiglia polacca, gli Ulma, padre, madre e sei figli più uno in grembo, sterminati dai nazisti per aver nascosto degli ebrei. È la prima volta che viene riconosciuto il martirio di una famiglia, è la prima volta che viene riconosciuto il martirio di un bambino ancora nel grembo della madre. Un momento storico, a suo modo, e molto atteso alla diocesi di Przemysl, da dove proveniva la famiglia.
Santi e beati italiani per la Chiesa universale. Domenica scorsa papa Francesco ha canonizzato il vescovo Giovanni Battista Scalabrini e il laico salesiano Artemide Zatti. Domenica scorsa anche la beatificazione a Fabriano, nelle Marche, di Agnese Pacifica Panas, suora clarissa cappuccina, originaria di Alano di Piave (Belluno) e vissuta a cavallo fra il 1800 e il 1900.
Sarà canonizzato per equipollenza il beato Giovanni Battista Scalabrini, fondatore dei Missionari di San Carlo e delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo. E, nel concistoro che deciderà la data di canonizzazione, sarà fissata anche la data della canonizzazione del beato Artemide Zatti, il cooperatore salesiano che dedicò la sua vita ai malati.
La mistica del Sacro Cuore di Gesù; un arcivescovo prelato di Pompei; una fondatrice di Congregazioni. Nell’udienza in cui ha proclamato Sant’Ireneo dottore della Chiesa, Papa Francesco ha approvato le virtù eroiche di tre Servi Dio, avanzando di un gradino la loro via verso la canonizzazione.
Sant’Ireneo di Lione, teologo del II secolo che fu campione della lotta alle eresie gnostiche sarà stato proclamato da Papa Francesco dottore della Chiesa. Il Papa aveva già annunciato la sua intenzione di proclamare Sant’Ireneo dottore della Chiesa dandogli il titolo di "Doctor Unitatis" lo scorso 7 ottobre, incontrando il gruppo misto di lavoro cattolico ortodosso che prende proprio il nome del Santo.
Fede, arte e devozione tornano ad incontrarsi nella Cattedrale di Fermo e danno origine ad un percorso unico, in programma il prossimo 31 ottobre, 1 e 2 novembre 2021. Nasce “Sulle orme dei Santi, Martiri e Beati: Le Reliquie”, sono alcune visite guidate all’interno della Cattedrale di Fermo nate dall'idea di don Michele Rogante e Chiara Curi, rispettivamente rettore della Cattedrale e collaboratrice dell’Ufficio diocesano Beni Culturali.
Un passo verso la santità per uno dei Padri dell’Unione Europea. Nell’infornata di nuovi “santi e beati” approvati da Papa Francesco il 19 maggio, c’è anche Robert Schuman (1886 – 1963), colui che con la sua dichiarazione del 9 maggio 1950 diede l’ispirazione per quella che sarebbe stata l’Unione Europea. Tra i nuovi beati, anche dieci suore polacche brutalmente uccise dall’Armata Rossa al termine della Seconda Guerra Mondiale; e uno straordinario missionario gesuita tedesco del XVII secolo.
Allo stadio comunale di Chiavenna, davanti a 2500 persone presenti, Suor Maria Laura Mainetti è stata proclamata Beata. Tutte le campane della Diocesi di Como suonano a festa. Proprio ventuno anni fa, suor Maria Laura Mainetti, al secolo Maria Teresina Elsa Mainetti, dell’Istituto dell’Immacolata gestito dalle Figlie della Croce di S. Andrea, fu uccisa da tre ragazze coinvolte in una setta satanica. Diciannove coltellate, ma Suor Laura muore dando il suo perdono e invocando quello di Dio.
Un padre dell’Europa verso la gloria degli altari. Robert Schuman, l’ideatore della dichiarazione che il 9 maggio 1950 diede il via al progetto di Unione Europea, potrebbe vedere riconosciute le sue virtù eroiche ad inizio giugno. Lo ha detto il Cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, incontrando un gruppo di ambasciatori accreditati presso la Santa Sede, affermazioni poi ribadite in dichiarazione all’Agence France Press.
C’era anche Enrique Shaw nell’infornata di nuovi venerabili approvati da Papa Francesco. Ed è un dato che deve essere particolarmente piaciuto al Papa. Perché fu proprio il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, a dare il via nel 2005 alla fase diocesana della causa di beatificazione di questo imprenditore argentino e padre di famiglia, colpito dalla persecuzione anticristiana sotto il regime di Peron.
Era diventata una voce di Radio Maria, e per questo conosciutissima. Ma Gaetana Tolomeo, detta Nuccia (1936 – 1997), aveva avuto una vita difficilissima, colpita in tenera età da paralisi progressiva e deformante, nonostante una intelligenza pronta e viva. Il padre non accettava la sua condizione fisica e lei donò tutto per la sua conversione. Dopo la sua morte, la fama di santità portò la diocesi di Catanzaro ad aprire la causa di Beatificazione, la cui fase diocesana è durata dal 2009 al 2010. Lo scorso anno, Papa Francesco la aveva dichiarata venerabile. Ora, si spalancano per le glorie degli altari: un miracolo è stato attribuito alla sua intercessione e sarà proclamata beata.
Una nuova beata, altri quattro venerabili sulla via della santità: Papa Francesco ha approvato ieri i decreti della Congregazione per le Cause dei Santi che riconoscono il miracolo della laica calabrese Mariantonia Sanà, ma fanno fare un passo verso la gloria degli altari anche il missionario gesuita che fu tra i fondatori dell’Arizona, il bambino che offrì le sue sofferenze per la conversione dei peccatori, due instancabili fondatori di opere.
Charles de Foucauld sarà proclamato santo. Michael McGinvey, fondatore dei Cavalieri di Colombo, sarà proclamato beato. E sarà beatificata anche Pauline Jaricot, fondatrice della Pontificia Opera Missionaria per la Propagazione della Dottrina della Fede. Mentre verrà canonizzato padre Cesare de Bus, fondatore dei Padri Dottrinari. È ricca di personalità importanti la lista di nuovi santi e beati approvata da Papa Francesco lo scorso 26 maggio, in una udienza con il Cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.
I martiri del Guatemala, altri tre martiri della Guerra Civile, un nuovo santo, molti servi di Dio in attesa di beatificazione: Papa Francesco ha approvato il 23 gennaio una serie di decreti delle Cause dei Santi. Nessun “big” tra i nomi, ma molte storie che vale la pena di conoscere.
Padre Donizetti è “un discepolo di Gesù in costante cammino”, un “anticipatore dei diritti dell’uomo” cresciuto alla scuola della Rerum Novarum e della Dottrina Sociale di Leone XIII. Il Cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, tratteggia così le caratteristiche del nuovo beato.
Fu ucciso mentre pregava il Rosario, dopo essere arrestato e rilasciato nell’ambito di una crescente tensione anticlericale in Ecuador: il gesuita Emilio Moscoso rappresenta così il simbolo della Chiesa che “provata, sbeffeggiata, perseguitata lungo i secoli è più viva che mai”. Lo sottolinea il Cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione dei Santi, nella omelia della beatificazione di Padre Emilio Moscoso, che si è tenuta oggi a Riobamba in Ecuador.
È il padre dell’idea del Grande Libano, un simbolo di resistenza contro l’egemonia ottomana, il fondatore dell’indipendenza libanese. Ma Elia Hoyek era conosciuto anche per la santità in vita, e lo scorso 6 luglio Papa Francesco lo ha proclamato venerabile.