Placido Cortese, un frate della Basilica di Sant’Antonio da Padova che negli anni della seconda guerra mondiale, silenziosamente, tanto operò in favore dei perseguitati: una scelta che gli costò l'arresto, la tortura e la morte. E ancora oggi davanti al suo confessionale e alle sue reliquie, nella Basilica di Padova, sono tantissime le invocazioni: ““Padre Placido, pensaci tu!”; “Padre Placido ti affido la mia famiglia e i miei bambini”; “Ti prego padre Placido, fa che riesca a trovare lavoro”; “padre Placido, tu sai di cosa ho bisogno: aiutami!”.
Ormai è una tradizione consolidata quella del Giugno Antoniano a Padova e in questo anno santo sarà la misericordia la linea rossa che guida ogni appuntamento. Si inizia il 28 maggio e l’immagine simbolo di questo Giugno Antoniano è una xilografia di Josef Haas Triverio che raffigura un Sant’Antonio tra poveri e malati, sullo sfondo le mura e i palazzi della città.
É un appuntamento consueto da alcuni anni. I colori dello Sri Lanka accendono la Basilica del Santo a Padova il 1° maggio con una messa in occasione dell'annuale pellegrinaggio antoniano delle comunità Sri Lankesi residenti in Italia.
Inizia il 15 Marzo il percorso con Sant’Antonio verso la sua Festa e verso il Giubileo. Saranno 13 i Martedì con cui ci si preparerà spiritualmente al giorno dedicato al Santo di Padova.
I cartoni per gli affreschi della Cappella di san Francesco di Ubaldo Oppi, esponente con Sironi e Funi del Gruppo Novecento, sono stati ritrovati nel corso del riordino e dell'inventariazione dell'Archivio Storico della Veneranda Arca di S. Antonio a Padova. Questo progetto culturale, uno dei più importanti tra quelli che hanno connotato la direzione dell'ente negli ultimi cinque anni, ha permesso, tra le tante scoperte, anche il ritrovamento di altri rilevanti documenti artistici tra Otto e Novecento.
“Donatello al Santo” ai Musei Antoniani della Basilica del Santo a Padova è la mostra che fino al 14 giugno accompagna le celebrazioni antoniane nella città veneta. L’esposizione nasce dall’esigenza di rendere fruibili i capolavori che il celebre artista fiorentino realizzò per il Santo, generalmente poco visibili al pubblico nella loro collocazione abituale all’interno della chiesa. Si tratta di un allestimento prevalentemente figurativo che offre al visitatore l’opportunità di “avvicinarsi alle opere di Donatello” sia dal punto di vita visivo, sia sotto l’aspetto conoscitivo-informativo, tramite l’accompagnamento dei commenti storico-critici e didascalici che sono proposti a corredo dei pannelli.