Ormai “anche in Europa si nota una crescita inquietante di forme di intolleranza e di episodi di discriminazione nei confronti dei cristiani”.
L’attenzione all’agricoltura è carente in molte parti del mondo, e la Santa Sede promuove un approccio che metta al centro la persona “sia essa soggetto del lavoro agricolo, operatore economico o consumatore.
Il primo obiettivo è quello di “ricostruire il clima di fiducia” per permettere ai rifugiati di ritornare a casa. Lo racconta ad ACI Stampa l'arcivescovo Silvano Tomasi, segretario delegato del Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale, che è stato in un “pellegrinaggio” di 10 giorni in Libano, Giordania, Iraq, Grecia.
Da una parte, i freddi protocolli internazionali, sempre più diffusi, cui la Santa Sede aderisce, e che pure non danno la portata delle dimensioni del fenomeno. Dall’altra, l’impegno della Santa Sede, cominciato da tempo, e non solo con l’adesione ai protocolli internazionali, ma con un impegno sul territorio che va ben oltre l’impegno della comunità internazionale. Sono questi i due poli su cui si impernia l’intervento dell’arcivescovo Ivan Jurkovic, Osservatore permanente della Santa Sede a Ginevra, alla 22esima Conferenza Umanitaria Internazionale che si è tenuta a Ginevra lo scorso 16 febbraio.
Santa Sede e Repubblica del Congo hanno firmato stamane l'Accordo-quadro che garantisce alla Chiesa “la possibilità di svolgere la propria missione nel Congo”. “In particolare – si legge nella nota ufficiale - viene riconosciuta la personalità giuridica della Chiesa e delle sue Istituzioni”. Il documento è stato siglato per la parte vaticana da Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato del Papa, e per la Repubblica del Congo. Clément Mouamba, Primo Ministro.
Ripercorrendo punto per punto il discorso di inizio anno di Papa Francesco al corpo diplomatico accreditato, la missone della Santa Sede alle Nazioni Unite rimarca l’importanza delle religioni nella promozione della pace nel mondo.
Nel suo discorso di inizio anno al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, Papa Francesco ha anche plaudito ad una iniziativa del Consiglio d’Europa sulla dimensione religiosa del dialogo interculturale. Questa iniziativa – che ha luogo ogni anno – si chiama Exchanges, e la Santa Sede vi prende parte da sempre. Lo scorso anno, l’incontro si è tenuto a Sarajevo, mentre questo anno ha avuto luogo a Strasburgo, sede del Consiglio d’Europa, dal 9 al 10 novembre. Ma cosa ha detto la Santa Sede durante l’incontro?
La Santa Sede conferma la fiducia riposta nel Presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc, rinnovando l’incarico alla guida dell’Ospedale Pediatrico per il quadriennio 2017-2020. Lo rende noto un comunicato stampa ufficiale dell’Ospedale della Santa Sede.
E' con un telegramma del Segretario di Stato vaticano, il Cardinale Pietro Parolin, che Papa Francesco esprime il suo cordoglio per la strage avvenuta il 19 dicembre a Berlino, ma soprattutto auspica che "la violenza del terrorismo" non trovi più "spazio nel mondo". La stessa giornata è stata macchiata da un altro fatto di sangue, l'assassinio dell'ambasciatore russo presso la Turchia ad Ankara.
Non sono più quindici le nazioni con le quali la Santa Sede non ha rapporti diplomatici. La Santa Sede ha infatti annunciato oggi che stabilirà un nunzio apostolico in Mauritania, stabilendo così relazioni diplomatiche con la Repubblica islamica del continente africano.
Prosegue l'impegno della Santa Sede
“L’Accordo Quadro, costituito da un preambolo e 19 articoli, garantisce alla Chiesa la possibilità di svolgere la propria missione nel Benin”. E’ quanto spiega un comunicato stampa ufficiale della Sala Stampa della Santa Sede. “In particolare – continua il comunicato - viene riconosciuta la personalità giuridica della Chiesa e delle sue Istituzioni. Le due Parti, pur salvaguardando l’indipendenza e l’autonomia che sono loro proprie, si impegnano a collaborare per il benessere morale, spirituale e materiale della persona umana e per la promozione del bene comune. L’Accordo Quadro entrerà in vigore con lo scambio degli Strumenti di Ratifica”.
E’ stato firmato “l’Accordo Quadro tra la Santa Sede e la Repubblica Centroafricana su materie di interesse comune”.
Ne aveva portati 12 con lui lo scorso 16 aprile, facendo della Santa Sede un “corridoio umanitario”. E sempre allo stesso modo ne sono arrivati altri 5 a metà giugno. Sono i rifugiati siriani che Papa Francesco ha voluto accogliere a Roma, con i quali oggi ha avuto un pranzo nella Domus Sanctae Marthae.
Nel 2004 la zecca italiana ha dedicato al Programma Alimentare Mondiale una moneta commemorativa da 2 euro. Molto altro probabilmente leggendo i giornali non si trova.
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro compie 100 anni. E la Santa Sede si prepara a celebrare l’anniversario esprimendo la “forte preoccupazione” per la mancanza di lavoro, specialmente tra le giovani generazioni. Il tutto in un discorso dell’arcivescovo Ivan Jurkovic, osservatore permanente della Santa Sede presso l’ufficio ONU di Ginevra, alla 105esima sessione della Conferenza Internazionale del Lavoro il 2 giugno.
Mettere l’essere umano al primo posto: è su questo principio, cuore della diplomazia della Santa Sede, che la delegazione vaticana al World Humanitarian Summit ha basato tutti gli interventi nelle tre tavole rotonde cui ha preso parte durante questa tre giorni di Istanbul. Tre tavole rotonde, con temi importanti: porre fine ai conflitti attraverso la prevenzione; osservare e rispettare le norme internazionali; e l’educazione alla cultura della pace.
Santa Sede e Repubblica Democratica del Congo hanno firmato stamane l'Accordo-quadro su materie di comune interesse. Il documento è stato siglato per la parte vaticana da Monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario per iRapporti con gli Stati, e per la parte congolese da Raymond Tshibanda N'Tungamulongo, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
La Sala Stampa della Santa Sede ha diramato un comunicato a seguito delle indiscrezioni di stampa e relative smentite e chiarificazioni che nei giorni scorsi hanno cercato di contrapporre i cardinali Pell e Parolin in un improbabile contrasto sulla modalità di riforma economica e finanziaria della Santa Sede voluta da Papa Franceso.
La soluzione “due popoli, due Stati” per l’annoso conflitto israelo-palestinese potrebbe essere a rischio. È il grido di allarme lanciato dall’arcivescovo Bernardito Auza, Osservatore Permanente della Santa Sede presso la Sede ONU di New York.