Un anno fa, Slovenia e Santa Sede hanno celebrato i 30 anni di relazioni diplomatiche, e una amicizia forte, certificata dal fatto che la Santa Sede fu tra le primissime nazioni a riconoscere la sovranità di Lubiana. Oggi, in un giorno che, per una circostanza felice, festeggia la Giornata della Diplomazia slovena, la nuova presidente Nataša Pirc Musar, eletta lo scorso novembre.
La quarta visita del presidente sloveno da Papa Francesco non è la consueta visita di inizio o di congedo per il mandato presidenziale. Riguarda un anniversario, e un anniversario importante per Lubiana. Trenta anni fa, infatti, la Slovenia proclamò la sua indipendenza, e la Santa Sede fu tra i primi Stati a riconoscere Lubiana, in una nota inviata a Belgrado che comunque sottolineava che la decisione non era un atto di ostilità. Trenta anni dopo, la Slovenia è un Paese nell’Unione Europea, tra i più stabili della regione, e anche promotore di dialoghi regionali come il Forum Strategico di Bled cui ha partecipato, lo scorso anno, anche il Cardinale Pietro Parolin.
Un incontro di 25 minuti, intervellato da un interprete, molto “cordiale” secondo le tradizioni diplomatiche. Papa Francesco incontra Miro Cerar, presidente del Governo della Repubblica di Slovenia dal dicembre 2014. Il quale poi, come di consueto, si è anche intrattenuto con il Cardinal Pietro Parolin, segretario di Stato, in un incontro che ha incluso l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati.