"La Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese, visti i consensi raggiunti per una proficua applicazione dell’Accordo Provvisorio sulla nomina dei Vescovi, dopo opportune consultazioni e valutazioni, hanno concordato di prorogarne la validità per un ulteriore quadriennio, a decorrere dalla data odierna".Questa la comunicazione ufficiale da parte della Santa Sede che vede rinnovato l’accordo sino-vaticano per la nomina dei vescovi.
Resta in vigore e segreto l’accordo tra Cina e Santa Sede per la nomina dei vescovi. L’accordo, che scadeva i due anni di proroga ad experimentum oggi, è stato rinnovato senza modifiche dalle due parti, e continuerà ancora ad experimentum per un altro biennio. Per la prima volta, però, l’annuncio del rinnovo dell’accordo è accompagnato da una intervista del Cardinale Parolin, e segnala anche l’intenzione di portare avanti “un ulteriore sviluppo delle relazioni bilaterali”.
Mentre la Cina continua le pressioni su Taiwan e Hong Kong, restano sguarnite per un periodo la nunziatura di Cina, che ha sede a Taiwan, e la missione di studio sulla Cina dell’ambasciata delle Filippine presso la Santa Sede, che ha sede a Hong Kong. Una mossa che ha fatto pensare ad alcuni attivisti che la Santa Sede vorrebbe fare il passo successivo, e stabilire relazioni diplomatiche con Pechino. In realtà, non è la prima volta che le due missioni restano sguarnite. Ma non ci sono segnali che, al momento, la Santa Sede voglia rompere i rapporti con Taipei per stingerli con Pechino.
Papa Francesco torna a parlare della Cina, dopo l’accordo Provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese sulla nomina dei Vescovi in Cina, siglato sabato scorso. Lo fa con un appello lanciato al termine dell’Udienza Generale. “L’Accordo – commenta il Papa - è frutto di un lungo e ponderato cammino di dialogo, inteso a favorire una più positiva collaborazione tra la Santa Sede e le Autorità cinesi per il bene della Comunità cattolica in Cina e per l’armonia dell’intera società”.