Parlando a margine del consueto bilaterale con l’Italia in occasione dell’anniversario della revisione dei Patti Lateranensi, il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, aveva parlato della situazione a Gaza, condannando l’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre, ma anche stigmatizzando la sproporzionalità della risposta israeliana, che aveva provocato a Gaza 30 mila morti.
Non si sa ancora se il Papa avrà sciolto le riserve e accettato di visitare l’Argentina a settembre, perché lo stesso Papa Francesco aveva considerato il viaggio “tra parentesi” nelle sue ultime uscite pubbliche. Ma sembra certo che il presidente Javier Gerardo Milei, che in campagna elettorale aveva usato toni quasi offensivi contro il Papa, vorrebbe la visita del Papa, definito prima della canonizzazione di Mama Antula come “l’argentino più importante della storia”, con la speranza di essere lui il presidente che accoglierà il primo pontefice argentino della storia nel suo primo viaggio di ritorno del suo Paese.
Narcotraffico, situazione internazionale, lotta alla povertà. I temi in agenda erano noti. Ma il presidente argentino Mauricio Macrì sottolinea un dato che gli osservatori sudamericani ritengono fondamentale: “Abbiamo parlato della necessità di creare una cultura del lavoro”.