Mentre arriva la notizia che ci sarà un nuovo osservatore permanente a Ginevra, filtrano dettagli sulla missione che il Cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, farà in Russia. Avverrà la prossima settimana, non prevedrà un incontro con il presidente russo Vladimir Putin, e sarà soprattutto una missione di tipo umanitario, per favorire uno scambio di prigionieri e la liberazione dei bambini ucraini. Sembra che Zuppi non incontrerà nemmeno il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov (andrà un ufficiale di livello inferiore), mentre ci dovrebbe essere un incontro con il Patriarca di Mosca Kirill o al limite con il metropolita Antonij, capo delle relazioni esterne del Patriarcato di Mosca. Un piccolo passo avanti, perlomeno.
Non bastano le armi, per quanto sofisticate. In questo momento, per combattere la “guerra asimmetrica” e il “flagello del terrorismo” che si sta abbattendo sul mondo serve piuttosto “restaurare la giustizia, il rispetto per i diritti umani, il rispetto per i diritti delle minoranza, la partecipazione politica e lo sviluppo integrale”. Lo dice l’arcivescovo Ivan Jurkovic, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’ufficio ONU di Ginevra.
La Santa Sede ha sottolineato la necessità di superare le disparità sull’assistenza sanitaria e ha chiesto un nuovo piano di investimenti a lungo termine in una sessione della 68esima Assemblea Mondiale della salute, che si tiene dal 18 al 26 maggio a Ginevra, in Svizzera.