Commentando le tensioni all'interno delle prime comunità cristiane il Papa - stamane nella Messa quotidiana celebrata a Santa Marta - ha ribadito che i problemi all'interno della Chiesa vanno affrontati e risolti attraverso il dialogo ed il confronto.
L'amore vero "è più nei fatti che nelle parole, non è un amore di telenovela, una fantasia: il vero amore è concreto, è nelle opere, è un amore costante. Non è un semplice entusiasmo. Anche, tante volte è un amore doloroso". Lo ha ricordato il Papa stamane celebrando la Messa quotidiana nella cappella della Casa Santa Marta.
Serve un vero coraggio apostolico perché la Chiesa non è un “museo di ricordi”. Riprendendo una della sue espressioni favorite Papa Francesco questa mattina nella messa a Santa Marta ha commentato gli Atti degli Apostoli. I discepoli di Gesù iniziano a predicare anche ai greci, ai pagani, un gran numero di loro crede e si converte.
Il primo incontro con Gesù è come il primo amore, un avvenimento che ci cambia la vita. Lo ha detto il Papa questa mattina nel corso della Messa quotidiana celebrata a Santa Marta.
In molte aree del mondo, “oggigiorno un ragazzo vede come una cosa normale morire di fame, essere malato, rubare, uccidere, vivere in bande”, “questo è un cammino verso il suicidio: suicidio morale, suicidio esistenziale. Io non voglio che l’umanità si suicidi”. Lo ha detto il Papa alle Scholas Occurrentes, in un incontro che si è tenuto martedì scorso a Santa Marta.
Ancora una volta le persecuzioni contro i cristiani sono al centro dell'omelia del Papa, pronunciata nel corso della messa quotidiana a Santa Marta.
La “franchezza” come stile nel messaggio cristiano. Ma anche il “coraggio dell’annuncio”, che “ci distingue dal semplice proselitismo”. Commentando le letture della liturgia di oggi a Santa Marta, Francesco ha ricordato che Pietro e Giovanni orientarono la loro missione partendo da un concetto chiave della scrittura: “Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato”. Messi in carcere e minacciati di non parlare in nome di Gesù, ricorda il Papa, vollero comunque “dire le cose, con libertà”.
Bisogna essere cristiani a tutto tondo, senza porre condizioni, accettando lo stile divino della salvezza. Lo ha ribadito questa mattina Papa Francesco nel corso dell'omelia della messa quotidiana celebrata a Santa Marta.
Giustizia e misericordia, un binomio inscindibile per Papa Francesco che nel commento alle letture della messa di oggi ha proposto una riflessione tratta dai padri della Chiesa. Nella omelia della messa celebrata nella Cappella dello Spirito Santo a Casa Santa Marta il Papa mette a confronto tre donne e tre giudici: una donna innocente, Susanna, una peccatrice, l’adultera, e una povera vedova bisognosa: “figure allegoriche della Chiesa: la Chiesa Santa, la Chiesa peccatrice e la Chiesa bisognosa”.
Il Signore sogna un popolo che non sia rovinato dal peccato. Nella omelia della messa celebrata questa mattina nella cappella dello Spirito Santo della Domus Sanctae Marthae il Papa ha commentato la lettura del profeta Isaia nella quale il Signore afferma che creerà “nuovi cieli e nuova terra”. Da qui si capisce che il Signore stesso sarà nella gioia con il suo popolo. “Il Signore sogna. Ha i suoi sogni. I suoi sogni su di noi. ‘Ah, come sarà bello quando ci troveremo tutti insieme, quando ci troveremo là o quando quella persona, quell’altra … quell’altra camminerà con me … Ma io godrò, in quel momento!’.”
Il Papa: 'Lo stile divino è umiltà, non spettacolo'
La mondanità “è un peccato sottile, è più di un peccato: è uno stato peccatore dell’anima”. Lo ha detto Papa Francesco celebrando questa mattina la messa a Casa Santa Marta, ribadendo che essere troppo attaccati alle cose del mondo ci fa perdere di vista il dramma delle povertà.