E’ la preghiera la strada per conoscere Gesù e non basta solo il catechismo.
“L’incontro è quello che il Vangelo oggi ci annuncia: un incontro fra un uomo e una donna, fra un figlio unico vivo e un figlio unico morto; fra una folla felice, perché aveva incontrato Gesù e lo seguiva, e un gruppo di gente, piangendo, accompagnava quella donna, che usciva da una porta della città; incontro fra quella porta di uscita e la porta di entrata. L’ovile. Un incontro che ci fa riflettere sul modo di trovarci fra noi”. E' quanto ha detto stamane il Papa nell'omelia - riportata dalla Radio Vaticana - della Messa mattutina a Santa Marta.
Il tema centrale della Messa odierna a Santa Marta di Papa Francesco è il significato reale dell’opera di evangelizzazione.
L'importanza della preghiera del Padre Nostro e della parola Padre. E' la riflessione di Papa Francesco nella Messa Mattutina a Casa Santa Marta.
Vincere la tentazione dello spiritualità dello specchio. Ovvero, non essere tentati dall’illuminare più se stessi che a portare agli altri la luce della fede. Lo ha detto Papa Francesco nella consueta omelia mattutina nella Domus Sanctae Marthae, come riportato da Radio Vaticana.
Il coraggio delle donne, la capacità di andare incontro agli altri, la mano tesa in segno di aiuto, la sollecitudine e il servizio. Sono questi i temi a cui il Papa ha dedicato la sua riflessione nella Messa del mattino celebrata in Casa S. Marta.
Nella Messa del mattino a Casa Santa Marta il Papa parla dello sfruttamento nel lavoro e delle ricchezze. E definisce coloro che si arricchiscono a discapito degli altri come delle "sanguisughe".
Dolore e gioia. Il cristiano non cerca di fare a meno della sofferenza, ma la vive nella speranza di una gioia più grande. Nella Messa del Mattino a Santa Marta il Papa affronta il tema della "gioia che non passa"commentando il Vangelo di oggi: Gesù, prima della sua Passione, avverte i discepoli che saranno tristi ma che questa tristezza si cambierà in un grido di gioia.
Nella Messa del Mattino di oggi a Santa Marta , Papa Francesco parla del " protagonista della Chiesa", lo Spirito Santo, commentando il brano degli Atti degli Apostoli sul cosiddetto “Concilio” di Gerusalemme.
Zelo e cuore aperto per sconfiggere durezze e rigidità. Papa Francesco commenta le letture di oggi e in particolare le parole di San Paolo e la sua “storia di un uomo che lascia che Dio gli cambi il cuore”. Una conversione, come riferisce la Radio Vaticana, di “un uomo come voleva Dio, perché Dio ha creato tutti noi per stare in piedi, con la testa alta”.
"La persecuzione è il pane quotidiano della Chiesa. Gesù lo ha detto. Noi, quando facciamo un po’ di turismo per Roma e andiamo al Colosseo, pensiamo che i martiri erano quelli uccisi con i leoni. Ma i martiri non sono stati solo quelli lì o quegli altri. Sono uomini e donne di tutti i giorni: oggi, il giorno di Pasqua, appena tre settimane fa… Quei cristiani che festeggiavano la Pasqua nel Pakistan sono stati martirizzati proprio perché festeggiavano il Cristo Risorto. E così la storia della Chiesa va avanti con i suoi martiri". Lo ha ribadito questa mattina Papa Francesco - come riporta la Radio Vaticana - nell'omelia pronunciata nella messa quotidiana a Santa Marta.
Si celebra oggi l’ Annuniciazione a Maria, spostata dal 25 marzo che è capitato di venerdì Santo e Papa Francesco ha tenuto la omelia nella messa di Santa Marta dedicando la sua riflessione al “sì di Maria che apre la porta al sì di Gesù”.
Cuori induriti, chiusi, non adatti alla conversione. E’ questo il tema della riflessione che il Papa questa mattina ha proposto alla riflessione di chi ha partecipato alla messa di Santa Marta.
“O i sadducei che cercavano la salvezza nei compromessi con i poteri del mondo, con l’Impero… gli uni con le cordate clericali, gli altri con le cordate politiche, cercavano la salvezza così. Ma il popolo aveva fiuto e non credeva. Sì, credeva a Gesù perché parlava con autorità. Ma perché, questo sdegno? Perché nel nostro immaginario, la salvezza deve venire da qualcosa di grande, da qualcosa di maestoso; solo ci salvano i potenti, quelli che hanno forza, che hanno soldi, che hanno potere: questi possono salvarci. E il piano di Dio è altro! Si sdegnano perché non possono capire che la salvezza soltanto viene dal piccolo, dalla semplicità delle cose di Dio”. Lo ha detto il Papa stamane nell’omelia pronunciata nel corso della messa mattutina a Santa Marta.
Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare dice un proverbio popolare, e così sembra dire anche Papa Francesco che oggi ha ripreso la celebrazione pubblica della messa di Santa Marta. Una relgione concreta quella cristiana come riporta la Radio Vaticana. Durante la Quaresima, dice il Papa, Dio “ci insegni la strada del fare”.
Il Più santo e il più grande. Il tema della omelia di oggi del Papa a Santa Marta è legata al Vangelo di oggi che presenta Giovanni il Battista.
Ancora su peccato e corruzione la riflessione di Papa Francesco nella omelia del mattino a Casa Santa Marta. Come riporta la Radio Vaticana, parlando della vicenda di Davide il Papa ha detto che Davide è peccatore ma non corrotto, perché - annota il Papa - “un corrotto non se ne rende conto”.
“Noi siamo tante volte schiavi delle apparenze, schiavi delle cose che appaiono e ci lasciamo portare avanti da queste cose: Ma questo sembra… Ma il Signore sa la verità. E così questa storia... Passano i sette figli di Iesse e il Signore non sceglie alcuno, li lascia passare. Samuele è un po’ in difficoltà e dice al Padre: Nemmeno costui, Signore, hai scelto? Sono qui tutti i giovani, i sette? Ma, sì, ce n’è uno, il piccolo, che non conta, che ora sta pascolando il gregge. Agli occhi degli uomini questo ragazzino non contava”. Lo ha detto stamane il Papa, secondo quanto diffuso dalla Radio Vaticana, commentando il Vangelo quotidiano nel corso della messa mattutina a Santa Marta.
Non piace a Papa Francesco il cristianesimo del “ si è fatto sempre così”. Lo ha detto nella omelia di questa mattina nella messa celebrata a Santa Marta commentando le letture di oggi.
Gesù è venuto a “salvarci dai nostri peccati, salvarci e portarci dal Padre. E’ stato inviato per quello, per dare la vita per la nostra salvezza. E questo è il punto più difficile da capire”, Gesù è venuto “per dare quel perdono, per dare la vita, per ricreare l’umanità, anche i suoi discepoli dubitano. E se ne vanno”. Lo ha detto stamane il Papa - come diffuso dalla Radio Vaticana – nel corso della messa quotidiana a Santa Marta.