"In questi giorni offrirò la Messa per gli ammalati di questa epidemia il coronavirus, i medici, gli infermieri, i volontari che aiutano tanto, i famigliari, per gli anziani che stanno nelle case di riposo, per i carcerati rinchiuso, preghiamo insieme questa settimana, questa preghiera forte al Signore: Salvami, o Signore, e dammi misericordia. Il mio piede è sul retto sentiero. Nell’assemblea benedirò il Signore".
Papa Francesco, nell’omelia odierna della Messa a Casa Santa Marta, rilegge il passo tratto dal secondo libro di Samuèle, incentrato sulla figura del re Davide, il “santo re Davide”, che scivolando nella vita comoda dimentica di essere stato eletto da Dio. Per Francesco, uno dei mali del nostro tempo, è scivolare in uno stato in cui si è perso il senso del peccato.
Papa Francesco, nell'omelia odierna presso Casa Santa Marta, ricorda che essere un “buon cristiano” significa ascoltare ciò che il Signore dice sulla giustizia, sulla carità, sul perdono, sulla misericordia.
Noi amiamo Dio perché Egli ci ha amato per primo, dice Papa Francesco e aggiunge: “Se uno dice: ‘Io amo Dio’ e odia suo fratello, è un bugiardo”.
Dio è capace di cambiare tutto, gratuitamente, perché fiorire sembra impossibile per il deserto fatto di sabbia secca. Questo è il messaggio di Papa Francesco nell'omelia mattutina odierna presso Casa Santa Marta.
Essere un cristiano tiepido, mettere Dio all’angolo e lavarsene le mani è un atteggiamento pericoloso, ed è “come sfidare Dio”, perché se lo facesse Dio “non entreremmo mai in Paradiso. Lo ha detto Papa Francesco nella consueta omelia del mattino di Domus Sanctae Marthae, riportata dai media vaticani.
“Vorrei che oggi ognuno di noi pensasse questo: perché oggi nel mondo si semina tanto odio? Nelle famiglie, che a volte non possono riconciliarsi, nel quartiere, nel posto di lavoro, nella politica... Il seminatore dell’odio è questo”. É la riflessione di Papa Francesco proposta questa mattina alla messa di Santa Marta.
"Cosa preferisco io? Accettare sempre l’invito del Signore o chiudermi nelle mie cose, nelle mie piccolezze?” E’ la domanda che il Papa ha posto questa mattina durante la omelia della messa di Santa Marta.
Nemmeno “la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada” riusciranno a separarci “dall’amore di Cristo”. Papa Francesco, alla Messa del mattino a Casa Santa Marta, si sofferma sull’odierna Prima Lettura, tratta dalla Lettera di San Paolo ai Romani.
Una costante lotta tra la grazia e il peccato. Su questo si concentra Papa Francesco nell'omelia mattutina di oggi presso Casa Santa Marta. Riflettendo sulla Prima Lettura, tratta dalla Lettera di San Paolo ai Romani, il Papa si sofferma sulla “lotta interiore” e “continua” di Paolo “fra il desiderio di fare il bene" e il non essere capace "di attuarlo”.
Papa Francesco nella Messa mattutina celebrata a Casa Santa Marta prende spunto dalla Lettura odierna che narra la conversione di Paolo sulla via verso Damasco per far comprendere il valore della docilità e dell'apertura del nostro cuore alla voce di Dio. Perché San Paolo era un “testardo, ma non nell'anima”.
Nella Messa mattutina presso Casa Santa Marta, Papa Francesco ricorda a tutti che “per non sbagliare” nella vita, bisogna “imitare Dio”. Non giudicare gli altri, non condannare e perdonare: in questo modo si imita la misericordia del Padre. Soprattutto in tempo di Quaresima.
“La differenza che c’è nella nostra vita fra il reale e il formale”. È questo il cuore dell’omelia di Papa Francesco nella Messa odierna mattutina presso Casa Santa Marta.
Nell’omelia della Messa a Casa Santa Marta, Papa Francesco delinea il profilo del vescovo, commentando la Lettera di san Paolo apostolo a Tito. Il vescovo deve essere “umile, mite e non un principe”.
No all’egoismo dell’interesse, perché la “gratuità” predicata da Gesù “non è selettiva”. Lo ha detto Papa Francesco durante l’omelia della Messa mattutina presso Casa Santa Marta. Per il Pontefice “la rivalità e la vanagloria” distruggono le fondamenta delle comunità, seminando divisioni e conflitti.
Qual è la via per trovare la pace nel mondo? Passa per l’umiltà, la dolcezza e la magnanimità. Lo ha detto il Papa nell’omelia della Messa mattutina a Casa Santa Marta.
Il demonio distrugge o direttamente con vizi e guerre o tenta di farlo “educatamente”, portando a vivere con “lo spirito della mondanità”. Lo ha detto Papa Francesco stamani alla Messa a Casa Santa Marta.
Un invito a diventare “cristiani sul serio”, cristiani che “non hanno paura di sporcarsi le mani, le vesti, quando si fanno vicini” al prossimo, cristiani “aperti alle sorprese” e che, come Gesù, “pagano per gli altri”. E’ l’auspicio di Papa Francesco nell’omelia della Messa mattutina a Casa Santa Marta, partendo dall’odierno Vangelo di Luca. “Chi è mio prossimo?”chiede Gesù ai discepoli. Quindi elenca i briganti, il ferito, il sacerdote, il levita, il Samaritano e il locandiere.
Bisogna riconoscersi peccatori: senza imparare ad accusare se stessi, non si può camminare nella vita cristiana. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia di oggi della Messa a Casa Santa Marta.
Lo “spirito del mondo” e lo “Spirito di Dio”. Per Papa Francesco, nel cuore dell’uomo, si affrontano ogni giorno questi due spiriti differenti come su un campo di battaglia. Il Pontefice lo sottolinea durante l’omelia della Messa mattutina odierna presso Casa Santa Marta.