Mercoledì santo si arriva di nuovo a Santa Maria Maggiore.
Santa Maria Maggiore all’ Esquilino è la tappa del pellegrinaggio stazionale di oggi.
“Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo”. In queste poche righe del Vangelo di Luca c’è tutto il senso del Natale. Dio si fa bambino, uomo tra gli uomini, per salvarci. Ma dov’è custodita la culla del Bambino Gesù? Dove tutto è iniziato?
“Gesù è venuto a portarci qualcosa di più, ad aprire la nostra esistenza a un orizzonte più ampio rispetto alle preoccupazioni quotidiane”. Papa Francesco lo ha detto commentando il passo del Vangelo domenicale prima di recitare la preghiera dell’Angelus a mezzogiorno.
“In questo solennissimo giorno di Pasqua si celebra la Statione in questa chiesa della gloriosa Vergine”, cioè a Santa Maria Maggiore, spiega Pompeo Ugonio nella sua guida del 1588 alle stazioni quaresimali.
“Il Venerdì Santo è l’«Ora» di Cristo: «Ora» in cui, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino all’ultimo segno (Gv 13, 1), consumando per loro e per i peccati di tutti la sua immolazione di Vittima sull’altare della Croce: ai suoi piedi, per divino volere, stava Maria, a lui indissolubilmente unita nel dolore e nell’offerta.
Quando Pompeo Ugonio nel 1588 pubblica la sua guida alle stazioni quaresimali, Papa Sisto VI sta costruendo la grande Cappella Sistina sul lato destro della basilica di Santa Maria Maggiore, dove la stazione ritorna il mercoledì della Settimana Santa.
“La presenza della Madre rende questo tempio una casa familiare a noi figli. Insieme a generazioni e generazioni di romani, riconosciamo in questa casa materna la nostra casa, la casa dove trovare ristoro, consolazione, protezione, rifugio. Il popolo cristiano ha capito, fin dagli inizi, che nelle difficoltà e nelle prove bisogna ricorrere alla Madre”. Lo ha detto il Papa nell’omelia della Messa presieduta nella Basilica di Santa Maria Maggiore in occasione della Festa della Traslazione dell’Icona della Salus Populi Romani. L’Icona - recentemente restaurata.
L’ultima domenica del mese di gennaio Roma da secoli celebra la festa della traslazione dell’Icona della Salus Populi Romani. Quest’anno sarà Papa Francesco a celebrare la messa alle 9 di mattina nella Basilica di Santa Maria Maggiore per celebrare questo anniversario.
L'edizione del 2017 del Miracolo della Neve a Santa Maria Maggiore, è dedicata a Papa Francesco.
Domenica di Pasqua la stazione cardinalizia ritorna per la terza volta alla basilica di Santa Maria Maggiore. La basilica è cara a Papa Francesco, che la visita prima di ogni viaggio internazionale. Di solito si ferma davanti alla icona medievale chiamata “Salus Populi Romani” nella cappella Paolina, costruita apposta per l’icona alla sinistra della basilica nel XVII secolo da Papa Paolo V Borghese, lo stesso Papa che firma la facciata di S. Pietro. L’icona, dipinta su legno, rappresenta la Vergine con il bambino ed è stata datata al XII o XIII secolo, anche se alcuni pensano che sia molto più antica.
Accantonato il discorso preparato per la veglia di questa sera a Santa Maria Maggio e organizzato in vista del Sinodo del 2018 il Papa si è rivolto ai giovani ricordando che il mondo ha bisogno “che vadano di fretta, che non si stanchino di sentire che la vita gli offre una missione”: “Il mondo può cambiare soltanto se i giovani sono in cammino!”.
A Santa Maria Maggiore il pellegrinaggio stazionale si ferma tre volte. Un segno chiaro della grande devozione mariana del popolo di Roma.
Il mese di gennaio si apre proprio con l’apertura di una Porta Santa, quella di Santa Maria Maggiore. E così gennaio diventa un mese mariano nel quale la Porta Santa è porta di misericordia più di ogni altra. Per Papa Francesco è la basilica più amata, la basilica dove si è recato appena eletto e dove si reca ogni volta che parte e torna da un viaggio.
Come annunciato dal Papa con la nomina dei legati pontifici, domenica prossima 13 novembre chiuderanno le Porte Sante delle basiliche papali romane, insieme a tutte le altre Porte Sante aperte nel mondo.
Dopo quella in San Giovanni, Papa Francesco ha tenuto la seconda meditazione degli esercizi spirituali in occasione del Giubileo dei sacerdoti e dei seminaristi nella Basilica di Santa Maria Maggiore.
Come sempre in preparazione della visita a Lesbo il Papa questa sera fra le 19 e le 19.30, come riferisce Padre Lombardi, si è recato alla Basilica di Santa Maria Maggiore, per sostare in preghiera dinanzi all’Icona della Madonna, Salus populi Romani, domandando la protezione della Madre del Signore sulla sua prossima visita, sabato, a Lesbo in Grecia. Il Papa ha offerto alla Madonna un mazzo di rose bianche e azzurre, secondo i colori della Grecia.
Quando si visitano i Musei Vaticani non sempre ci si ferma in una sezione che sembra meno monumentale: il Museo Pio Cristiano. Abbagliati dalla Cappella Sistina si passa magari distrattamente davanti ai sarcofagi del IV secolo e alle iscrizioni che raccontano la vita dei primi cristiani.
L’appuntamento è per il 26 gennaio sera alle 20.45 alle ore 22.15 nella basilica amata da Papa Francesco: Santa Maria Maggiore a Roma. “Porta un fiore a Maria… e lascia sbocciare la verità!”, è il tema della Veglia mariana dedicata alle donne e alle madri promossa da alcune Associazioni e Movimenti ecclesiali italiani e in collaborazione con la Diocesi di Roma.
Porta Santa e porta di misericordia più di ogni altra per Papa Francesco la porta della basilica di Santa Maria maggiore, la basilica più amata per il vescovo di Roma, la basilica dove si è recato appena eletto e dove si reca ogni volta che parte e torna da un viaggio.