Per celebrare l’850esimo anniversario della morte, la sua tunica insanguinata, custodita in Santa Maria Maggiore a Roma, è stata prestata alla Chiesa anglicana, un segno di quella “diplomazia delle reliquie” cara a Papa Francesco. Durante l’anno, non ci sono state tutte le celebrazioni previste, perché la pandemia del coronavirus ha bloccato tutto. Ma, di certo, la memoria di San Thomas Becket, l’arcivescovo di Canterbury passato a fil di spada da quattro cavalieri del re Enrico II che si lamentava del fatto che il prelato incessantemente difendesse la libertas ecclesiae, è più viva che mai.
Fu ucciso a fil di spada nella cattedrale di Canterbury, e la sua tunica insanguinata è stata per secoli custodita nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Da novembre, però, la tunica di San Thomas Becket è stata prestata alla Chiesa Anglicana, e ha fatto ritorno a Canterbury, dove vi resterà per le celebrazioni dell’850esimo anniversario del martirio, che copriranno tutto il 2020. È un altro passo di avvicinamento e dialogo tra Chiesa Cattolica e comunione anglicana.