Ormai la basilica c’è. La parrocchia aveva come guida Aurelio Bacciarini. Era stato don Guanella stesso a sceglierlo. Ma don Aurelio poco prima della inaugurazione della Basilis “scappa” e si rifugia alla Trappa della Tre Fontane. Diventa fra Martino e indossa il saio. Preghiera, lavoro, silenzio.
Non sarebbe stata facile la trasformazione delle baracche in quartiere al Trionfale se con Don Guanella non ci fossero state le suore.
Proseguiamo il viaggio nella storia del quartiere romano de Il Trionfale nato e sviluppato intorno alla parrocchia di San Giuseppe in questo anno dedicato proprio al Patrono della Chiesa.
Nel 1912 venne consacrata a Roma la prima e per decenni unica parrocchia dedicata a San Giuseppe. Lo aveva voluto fortemente don Luigi Guanella, e nel progetto aveva coinvolto il Papa, Pio X che aveva dato al sacerdote lombardo apostolo degli ultimi, ogni tipo di sostegno.
Nel quartiere Trionfale a Roma la solennità di San Giuseppe fa rivivere ogni anno la forza della fede delle origini della comunità. L’impegno dei sacerdoti e delle suore figli e figlie di Don Guanella che con il sostegno di San Pio X hanno evangelizzato quei prati alle pendici di Monte Mario.
Oggi si celebra la solennità di San Giuseppe. Il santo della famiglia, del silenzio, dell’umiltà, colui che difese la vita di Gesù. Sappiamo poco di lui, ma la tradizione pensa che morì presto e accanto a lui c’erano Gesù e Maria. Per questo è anche patrono dei morenti.
“Facciamoci prossimo l’uno dell’altro, esercitando noi per primi la carità, la comprensione, la pazienza, il perdono. Per necessità i nostri spazi possono essersi ristretti alle pareti di casa, ma abbiate un cuore più grande, dove l’altro possa sempre trovare disponibilità e accoglienza”.