L’ Italia si sa è una terra d’arte e di santità. E lo dimostrano non tanto le pratiche religiose contemporanee, asfissiate dal secolarismo e dalla superficialità che allontana dalle vere questioni della fede, ma le testimonianze storiche.
Mercoledì scorso, il 31 agosto, la Chiesa maceratese ha festeggiato il suo patrono, san Giuliano l’ospitaliere nello Sferisterio del capoluogo invece del duomo, perché danneggiato dal terremoto del 24 agosto (finora le scosse nel maceratese sono state oltre 3400).