Nel discorso in lingua italiana, il Papa, continuando il ciclo di catechesi "La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente", incentra la sua meditazione sul tema “Testimoni: San Francesco Saverio”.
Il 3 dicembre il calendario liturgico ricorda la festa di San Francesco Saverio. Gesuita e missionario, il suo nome è legato all’ansia apostolica di portare Cristo nella società del proprio tempo.
Tre verbi per spiegare la Trasfigurazione, il brano del Vangelo letto nella messa cui ha presenziato Papa Francesco alla chiesa del Gesù in occasione del l IV centenario della Canonizzazione dei Santi Isidoro l’Agricoltore, Ignazio di Loyola, Francesco Saverio, Teresa di Gesù e Filippo Neri.
Il Pontefice Gregorio XV il 12 marzo 1622 canonizzava cinque grandi figure della storia della Chiesa: Sant'Ignazio di Loyola, San Francesco Saverio, Santa Teresa di Avila, Sant'Isidoro l'agricoltore e San Filippo Neri.
San Francesco Saverio è stato uno dei grandi missionari della Chiesa cattolica. Religioso di eccezionali virtù ed uomo dal carattere forte ed innamorato del Cristo, incontrato Sant'Ignazio, ha lasciato tutto per abbracciare quel Tutto che è vita.
Lontano dai palazzi vaticani, dal centro della città di Roma, dalle splendide chiese barocche e rinascimentali, sorge la Garbatella, periferico quartiere romano, nato durante il Ventennio fascista e divenuto, ormai, famoso in tutta Italia per la serie televisiva “I Cesaroni”.
Un ragazzo di carnagione olivastra ed occhi nerissimi dalla sua piccola cittadina dei paesi baschi per studiare si trova a Parigi. Era nato nella Navarra nel 1506 ma non farà più ritorno nella sua patria perchè il Signore lo chiamava altrove. Il suo nome? Francesco Saverio.