Papa Francesco è stato nell’ambasciata russa presso la Santa Sede, forse per aprire un canale di dialogo. Lo conferma la Sala Stampa della Santa Sede, sottolineando che la visita è avvenuta, evidentemente per manifestare la sua preoccupazione per la guerra. Si è trattenuto poco più dì mezz’ora.
Il viaggio dell’arcivescovo Paul Richard Gallagher in Russia è l’evento diplomatico più importante e interessante della settimana. I rapporti tra Russia e Santa Sede vanno visti con attenzione, inclusi in quella diplomazia di avvicinamento ai Paesi ortodossi della Santa Sede, ma anche considerati alla luce della volontà della Russia di cooperare sui temi comuni. Restano sullo sfondo alcune questioni fondamentali: da quella ucraina (e il Papa avrebbe confermato all’arcivescovo Morzycki di Lviv che andrà il prossimo anno, o almeno così aveva dichiarato l’arcivescovo alla KAI) al rapporto con il Patriarcato di Mosca, fino alle questioni di mutuo interesse in territori come la Siria e l’Armenia.
L’inaugurazione della nunziatura in Armenia segna un nuovo capitolo nelle relazioni tra la Santa Sede e il più antico Paese cristiano, e mostra una attenzione della Santa Sede verso le aree più periferiche o problematiche. C’è, tra l’altro, anche un dialogo aperto con la Russia, dove l’arcivescovo Gallagher sarà dall’8 al 10 novembre.
La notizia della visita del presidente Putin a Papa Francesco ha monopolizzato l’attenzione diplomatica. Intanto, dall’8 al 10 giugno (non il 14, come avevamo dato notizia) il Cardinale Pietro Parolin sarà in Kosovo per una visita con significati importanti, considerando che da poco il Papa ha elevato Pristina a diocesi.