Centotrenta anni fa, a Vladimir, una cittadina russa ad Est di Mosca, veniva consacrata la parrocchia del Santo Rosario della Vergine Maria. Il 15 e 16 giugno sono cominciate in Russia le celebrazioni dell’anno giubilare della parrocchia, che ha una storia ricca e complessa.
Trenta anni fa, in una Russia che veniva fuori dalle ceneri dell’Unione Sovietica e con la gerarchia cattolica appena ricostituita, ritrovava alla luce a San Pietroburgo il Seminario Teologico Superiore Maria – Regina degli Apostoli. Era il momento della resurrezione per la Chiesa cattolica in Russia, e certo oggi è un segno che il trentesimo anniversario della fondazione del seminario abbia luogo mentre a San Pietroburgo, come vescovo ausiliare dell’arcidiocesi della Gran Madre di Dio che comprende anche Mosca, ci sia il primo vescovo russo da diversi secoli, Dubinin.
I cattolici in Russia sono chiamati ad una “missione creativa”, specialmente in questi “tempi difficili”, perché è sbagliato restare semplicemente in un “atteggiamento di attesa verso il mondo estero”. L’arcivescovo Paolo Pezzi della Gran Madre di Dio di Mosca e il suo ausiliare Nikolaj Dubinin hanno inviato, lo scorso 12 settembre, una lettera pastorale ai credenti della loro diocesi e di tutta la Russia.
Sospeso tra il desiderio di andare a Mosca, quello di andare in Ucraina e quello di incontrare una seconda volta il Patriarca di Mosca Kirill, Papa Francesco ha incontrato il 5 agosto il metropolita AntonIj di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche del Patriarcato di Mosca. Pochissimo trapela dell’incontro, se non i comunicati ufficiali da parte di Mosca. Quello che si comprende è che però l’incontro ha più peso diplomatico che religioso, anche considerando la volontà di Papa Francesco di andare in Ucraina.
Il pontificato di Giovanni Paolo II ha costruito ponti tra l’ Est e l’ Ovest dell’ Europa divisa. Questa è ormai un certezza sia per gli storici che per i politici.
Si è tenuta lo scorso 21 maggio la X Sessione del Tribunale diocesano che sta riorganizzando il processo di beatificazione dei nuovi martiri cattolici russi del XX secolo. La sessione era presieduta dall’arcivescovo Paolo Pezzi della Gran Madre di Dio di Mosca. La riorganizzazione è stata dovuta al fatto che il processo di beatificazione ha ridotto il numero di Servi di Dio da 15 a 10.
Da una parte, la restituzione ai cattolici di una chiesa dopo 25 anni di richieste ufficiali. Dall’altra, la preoccupazione dei cattolici per una legge sulla libertà di coscienza che andrebbe fortemente a minare la libertà religiosa: è questa la situazione attuale in Russia.
“Quando ho lasciato la Russia nel 2010 la percezione della Chiesa cattolica era molto migliorata rispetto al giorno del mio arrivo nel 2003. Nell’instaurazione dell’attuale clima positivo tra il Patriarcato di Mosca e la Chiesa di Roma ha contribuito indubbiamente il pontificato di Benedetto XVI”. Lo scrive l’Arcivescovo Antonio Mennini, già Nunzio Apostolico nella Federazione Russa, nella prefazione del libro "Vaticano e Russia nell’era Ratzinger" del giornalista Nico Spuntoni, edito da Tau.
Dal 29 aprile al 3 maggio un centinaio di presbiteri, guidati dal cardinale vicario Angelo De Donatis, visiteranno Mosca e altre località vicine; con loro anche padre Germano Marani, gesuita e professore al Russicum, e Michelina Tenace, docente al Centro Aletti e ordinario di Teologia alla Pontificia Università Gregoriana. L’organizzazione è a cura dell’Opera romana pellegrinaggi. In programma anche l’incontro con il patriarca della Chiesa ortodossa Kiril.
Ci sono voluti 83 anni e circa 20 anni di battaglia legale per riavere l’edificio della Chiesa dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine di Maria di Ryazan. E l’arcivescovo Paolo Pezzi, della Chiesa della Gran Madre di Dio di Mosca, ha servito la prima Messa nell’edificio restituito lo scorso 15 aprile, di fronte a circa 100 fedeli, che sono arrivati da Mosca, ma anche da altre città nei dintorni.
E' iniziata lunedì scorso con l'udienza concessa da Papa Francesco la visita ad Limina Apostolorum dei Vescovi della Conferenza Episcopale della Federazione Russa.
La Santa Sede verso la Russia e la Chiesa Ortodossa Orientale. E’ il titolo della conferenza stampa che si è svolta in questi giorni presso la Pontificia Università Gregoriana, in cui si è concentrata l’attenzione sul dialogo ecumenico con le chiese ortodosse, i cui frutti cominciano a maturare in Paesi in cui la convivenza è sempre stata storicamente difficile. ACI Stampa ne ha parlato con l'Arcivescovo di Minsk Tadeusz Kondrusiewic.
Come è cambiata la Ostpolitik della Santa Sede con l’arrivo di un Papa di un paese dove regnava il comunismo? Che cosa ha fatto la Chiesa cattolica in Polonia per avvicinarsi alla Chiesa Ortodossa? E l’ Europa ha mantenuto o no le sue caratteristiche cristiane respirando “a due polmoni” come diceva Giovanni PaoloII?
Russia, Cina e Iran: tre Paesi che la diplomazia della Santa Sede osserva con attenzione. Se in Russia, dopo la visita del Cardinale Parolin, cominciano a vedersi segni di speranza per la restituzione degli edifici sequestrati dall’Unione Sovietica ai cattolici, la Cina continua a rappresentare per la Santa Sede un luogo dove nulla accade secondo una logica precisa, e dove a momenti di apertura si succedono momenti di improvvisa chiusura. Infine, l’Iran, dove è stato in visita l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, “ministro degli Esteri” vaticano, con il quale i rapporti sono buoni, sebbene le comunità locali vivano momenti difficili.
In una lunga intervista alla Radio Vaticana il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin ha tracciato un bilancio del suo viaggio in Russia compiuto negli ultimi giorni.
Un incontro fraterno quello di ieri pomeriggio nella capitale russa tra il Patriarca di Mosca Kirill e il Cardinale Parolin, Segretario di Stato.
Prosegue la visita del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, a Mosca. Questa mattina l'incontro con il ministro degli Esteri russo Lavrov. Al centro del faccia a faccia numerosi temi, su tutti la crisi ucraina.
Quella che il Cardinale Pietro Parolin inizierà dopodomani non sarà la prima visita di un Segretario di Stato della Santa Sede a Mosca. Ci sono infatti i precedenti di due dei suoi tre immediati predecessori: il Cardinale Agostino Casaroli, nel 1988, e il Cardinale Angelo Sodano, nel 1999.
Monsignor Celestino Migliore è il nuovo Nunzio Apostolico nella Federazione Russa. Lo ha nominato stamane il Papa. Migliore, finora, svolgeva l’incarico di Nunzio Apostolico in Polonia.
Papa Francesco ha espresso il proprio cordoglio per l’attentato terroristico di ieri ad Istanbul, in Turchia.