La firma della Rome Call for AI Ethics for Peace ad Hiroshima, lo scorso 10 luglio, è stato un atto profondamente simbolico. Undici religioni del mondo, sedici nuovi firmatari, tredici nazioni presenti e oltre 150 partecipanti hanno siglato la dichiarazione per una etica nell’intelligenza artificiale, che diventa anche etica per la pace.
“Non è accettabile che la decisione sulla vita e il destino di un essere umano venga affidata ad un algoritmo”. Con queste parole Papa Francesco accoglie in Vaticano i partecipanti all’incontro “AI Ethics: An Abrahamic commitment to the Rome Call” promosso dalla Pontificia Accademia per la Vita e dalla Fondazione RenAIssance. L'evento è in corso in presso la Casina Pio IV.
Compie un anno la Rome Call for AI Ethics, il manifesto per una etica nello svilupo dell’intelligenza artificile siglato in Vaticano dalla Pontificia Accademia per la Vita con Microsoft, IBM, FAO. Un anno dopo, la piattaforma dei firmatari si è allargata, per un tema che è divenuto centrale nelle politiche della Santa Sede. “È aperto – ha detto l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita – un canale di dialogo tra le religioni monoteiste per verificare se ed in che modo si possa convergere su una visione della tecnologia al servizio di tutta l’umanità”.