Dopo la crocifissione di Gesù, Giovanni prese Maria con sé e la portò ad Efeso, vicino l’attuale Smirne. E lì c’è la casa dove Maria visse, scoperta grazie alla visioni di Anna Katarina Emmerich e sito visitatissimo (almeno prima del coronavirus), specialmente l’1 maggio e il 15 agosto. A ripercorrere la storia della casa della Vergine, ci sta pensando Rinaldo Marmara, portavoce della Conferenza Episcopale di Turchia.
C’è un episodio della storia di Angelo Giuseppe Roncalli forse meno noto, e che pure dice molto della sua storia futura. Nel 1922, l’allora visitatore apostolico di Bulgaria fu chiamato come visitatore apostolico della Congregazione Georgiana dei Servi e delle Serve dell’Immacolata Concezione. La Congregazione aveva sede ad Istanbul. Ed è forse lì che nacque quell’amore per la Turchia che lo portò ad essere definito “il Papa turco”.
“Io voglio bene al popolo turco e lo apprezzo”. Lo ha detto Papa Francesco a Rinaldo Marmara, presidente di Caritas Turchia e addetto culturale della Conferenza Episcopale Turca. Marmara ha incontrato Papa Francesco al termine dell’udienza generale del 3 febbraio, e gli ha presentato il libro “La squadra pontificia ai Dardanelli 1657”. Una presentazione che ha creato l’occasione di un comunicato stampa più ampio sulla storia della Turchia, in cui la Santa Sede parlava dei “tragici fatti” del 1915 in relazione al massacro degli armeni. Il fatto che non si sia parlato più del termine genocidio ha di fatto creato il disgelo delle relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Turchia, la quale ha reinviato in Italia il suo ambasciatore accreditato presso la Santa Sede.