Stamane il Papa ha provveduto a confermare e integrare il Consiglio di Cardinali per aiutare il Santo Padre nel governo della Chiesa Universale e per studiare un progetto di revisione della Costituzione Apostolica “Pastor Bonus” sulla Curia Romana.
“Nel pomeriggio di oggi, alle ore 16.00, ha avuto luogo un incontro del Consiglio dei Cardinali che, a causa della situazione sanitaria globale, si è svolto online.”
Si tiene online, nel pomeriggio del 13 ottobre, un “incontro” del Consiglio dei Cardinali. Non si tratta di una vera e propria riunione, ha spiegato Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa vaticana, rispondendo alle domande dei giornalisti.
“Accogliendo la proposta del Consiglio dei Cardinali e del Consiglio per l’Economia, Sua Santità Francesco ha disposto l’istituzione della “Direzione Generale del Personale” presso la Sezione per gli Affari Generali della Segreteria di Stato”.
Ancora nulla di fatto per la riforma della Curia. Il Consiglio dei Cardinali termina oggi la sua 33esima riunione, e rimanda ad aprile la rilettura del testo della Praedicate Evangelium, la costituzione apostolica che dovrebbe definire competenze e compiti della nuova Curia targata Papa Francesco.
Francesca Di Giovanni è il nuovo sottosegretario della Segreteria di Stato vaticana per il settore multilaterale. La posizione, nuova nei ranghi della Segreteria di Stato, si affianca a quella del sottosegretario per i Rapporti con gli Stati (attualmente monsignor Miroslaw Wachowski), appena un gradino sotto l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, e prevista nella riforma della Curia che è attualmente in discussione.
Papa Francesco ha terminato l’anno modificando le norme sul Decano del Collegio Cardinalizio: non più un incarico a vita, ma un incarico di cinque anni, rinnovabile per altri cinque. Ed è una decisione che, in fondo, è nello spirito della riforma della Curia. Perché la Curia riformata secondo la Praedicate Evangelium, se tutte le indiscrezioni saranno confermate, prevedrà che tutti gli incarichi potranno essere tenuti per cinque anni, rinnovabili di altri cinque.
Una Curia “al servizio del Papa e delle conferenze episcopali”, con più laici nei posti di comando: sono i due temi di cui si è discusso nella trentaduesima riunione del Consiglio dei Cardinali, che si è riunita dal 2 al 4 dicembre, e che si riunirà di nuovo a febbraio 2020.
Si è svolta dal 17 settembre a oggi la nuova riunione del Consiglio dei Cardinali che coadiuva Papa Francesco nella riforma della Curia Romana.
Nel suo discorso di inizio anno al corpo diplomatico, Papa Francesco ha enfatizzato l’importanza della diplomazia multilaterale. E, nella bozza della riforma della Curia Praedicate Evangelium, la Segreteria di Stato è arricchita con un sottosegretario ad hoc proprio per le relazioni multilaterali, che si affianca all’attuale sottosegretario per le relazioni con gli Stati. Ma quella verso l’approccio multilaterale è davvero un qualcosa di nuovo?
La speranza è di consegnare la bozza della nuova costituzione della Curia a Papa Francesco a settembre. Ma per ora, si sta ancora lavorando sul testo, e non è detto che i tempi siano rispettati. Poi, sarà Papa Francesco a dover rivedere il testo, “passarlo” al vaglio del Pontificio Consiglio dei Testi Legislativi e per alcuni aspetti alla Congregazione della Dottrina della Fede.
La priorità diplomatica della Santa Sede è quella di essere nelle zone più conflittuali del mondo, e in particolare oggi attenzione speciale va data alla situazione dei cristiani in Medio Oriente. La riforma della Curia rispecchia la chiamata di Papa Francesco all’uscita missionaria, ma non per questo un nuovo dicastero dell’evangelizzazione renderà meno importante la Congregazione della Dottrina della Fede. Lo spiega ad ACI Stampa il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, al termine di una conferenza tenuta al Festival della Religioni il 27 aprile.
Come annunciato a settembre, la riforma della Curia sarà oggetto di una consultazione mondiale, e si spera che il lavoro di finalizzazione e pubblicazione della nuova costituzione, chiamata Praedicate Evangelium, sia ultimato per la fine dell’anno. Ma il Consiglio dei Cardinali non terminerà il suo lavoro, anche se potrebbe essere soggetto ad un rimpasto o ad una nuova composizione.
La bozza della riforma della Curia è pronta, è stata riletta dal Consiglio dei Cardinali, sta venendo armonizzata e sarà sottoposta a una consultazione mondiale, di cui ancora devono essere definiti tempi e modi: è una delle decisioni del Consiglio dei Cardinali, che si è riunito in Vaticano dal 18 al 20 febbraio.
Non sono più nove i Cardinali Consiglieri di Papa Francesco. A fine ottobre, Papa Francesco ha scritto ai Cardinali George Pell, Laurent Mosengwo Pasinyia e Francisco Javier Errazuriz, ringraziandoli per il lavoro svolto in questi anni. Non saranno rimpiazzati, vista la “fase dei lavori del Consiglio”. Il Consiglio rimarrà di sei membri, presumibilmente fino alla pubblicazione della Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium, che potrebbe in qualche modo istituzionalizzare la presenza del Consiglio dei cardinali tra le strutture di Curia.
La Costituzione Apostolica Pastor Bonus veniva promulgata il 28 giugno 1988. Aveva ridisegnato la Curia Romana, ed è stata la bussola attraverso la quale ci si è orientati per trenta anni per comprendere funzioni e compiti di ciascun dicastero. Oggi, sta per andare in pensione. Ma è necessario guardare alla storia per comprenderne la portata e l’importanza. E per guardare al futuro.
Papa Francesco ha stabilito che d’ora in poi la Segreteria per la Comunicazione si chiami “Dicastero per la Comunicazione”. La decisione del Papa è arrivata dopo aver ascoltato il parere del Consiglio dei Cardinali che si occupano della riforma della Curia Romana.
La nuova Costituzione apostolica destinata a sostituire la Pastor Bonus nel definire ruoli e competenze degli uffici di Curia si chiama “Praedicate Evangelium”, va rifinita, e sarà presentata a Papa Francesco nei prossimi giorni. Ma intanto, il Consiglio dei Cardinali ha presentato un rapporto sui progressi, per sottolineare cosa è stato fatto in questi cinque anni.
C’è finalmente una bozza di costituzione apostolica che andrà a regolare funzioni e compiti della Curia riformata, e il Consiglio dei Cardinali l’ha “riletta” in questa ultima riunione. Ma niente è definitivo, nemmeno il nome – che dovrebbe avere a che fare con l’idea di ‘Chiesa missionaria’ – e se ne discuterà ancora.
Si sono conclusi oggi i lavori della riunione del Consiglio dei Cardinali per la riforma della Curia Romana. Il Papa ha presieduto la riunione - ad eccezione di stamane per l’Udienza Generale. Assente il Cardinale Pell, mentre - a causa del maltempo - il Cardinale Monsengwo Pasinya ha preso parte ai lavori a partire da ieri mattina.