Davanti alla tomba vuota le donne “invertono la rotta, cambiano strada; abbandonano il sepolcro e corrono ad annunciare ai discepoli un percorso nuovo: Gesù è risorto e li attende in Galilea”. Lo ha detto il Papa nell’omelia pronunciata durante la solenne veglia pasquale in San Pietro.
Alla vigilia del Triduo Pasquale, il Papa incentra la sua meditazione sulla Passione, la Morte e la Risurrezione di Cristo. Dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, in diretta streaming, il Papa commenta: "Già immersi nel clima spirituale della Settimana Santa, siamo alla vigilia del Triduo pasquale. Da domani a domenica vivremo i giorni centrali dell’Anno liturgico, celebrando il mistero della Passione, della Morte e della Risurrezione del Signore.
Nel brano di Vangelo abbiamo sentito raccontare che le donne, testimoni della morte e della sepoltura di Cristo, si recano al sepolcro e a loro si presentano due uomini in abito sfolgorante che si rivolgono ad esse con queste parole: “… Voi cercate Gesù Nazareno, il crocefisso. È risorto, non è qui". La constatazione del sepolcro vuoto, e le parole esplicative dell’angelo, suscitano grande stupore nelle donne. E’ lo stupore dell’uomo di fronte alla risurrezione del Crocefisso. La narrazione che fa Pietro di questo avvenimento è semplice: "Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse a noi … che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti". Qui è narrata l’unica novità vera accaduta in questo mondo.
È la “sorpresa dell’annuncio di Dio” che ci porta ad avere fretta, a correre per contemplarlo il centro dell’omelia di Papa Francesco nella Messa di Pasqua. Con una domanda finale: “Io che?” Cosa si è chiamati a fare, insomma, dopo l’annuncio della Resurrezione.
Il Vangelo di questa V domenica di Quaresima ci porta a Betania, un villaggio a circa tre Km da Gerusalemme, sul versante orientale del Monte degli Ulivi. In questo villaggio viveva Lazzaro insieme alle sue sorelle Marta e Maria.