Attraverso un rescritto Papa Francesco ha stabilito che “non essendo prevista la figura del Segretario all’interno dello Statuto dell’Ufficio del Revisore Generale, l’ordinaria amministrazione, in caso di Sede Apostolica vacante, non venga interrotta e che la funzione di controllo continui ad essere esercitata dall’Ufficio del Revisore Generale sotto la supervisione del Cardinale Camerlengo”.
“Il Vescovo diocesano prima di erigere – mediante decreto – un’associazione pubblica di fedeli in vista di diventare Istituto di vita consacrata o Società di vita apostolica di diritto diocesano, deve ottenere la licenza scritta del Dicastero per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di vita apostolica”. E’ quanto ha disposto oggi il Papa, mediane apposito rescritto a firma del Cardinale Prefetto Joao Braz de Aviz.
C’è uno stile diplomatico, un modo preciso di confezionare la corrispondenza e i documenti della Santa Sede. Ed è fondamentale conoscerlo, per comprendere il senso di ciò che viene fatto e di come viene fatto. Per esempio, quando l’arcivescovo Paul Richard Gallagher ha consegnato la nota verbale sul ddl Zan all’ambasciatore di Italia presso la Santa Sede Pietro Sebastiani, si è molto dibattuto che il documento non fosse firmato. Ma davvero doveva essere firmato?
Papa Francesco ha esteso la giurisdizione di tutti i Patriarchi Cattolici di rito orientale sul territorio della Penisola Arabica, relativamente ai fedeli appartenenti alle proprie e singole chiese sui iuris. E' quanto è stato disposto da un Rescriptum ex Audientia Ss.mi a firma del Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin.
"Papa Francesco, nell’Udienza concessa a Sua Eccellenza Monsignor Edgar Peña Parra, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, il giorno 31 marzo 2020, ha stabilito di prorogare il termine e gli effetti giuridici di cui al precedente Rescriptum ex audientia SS.mi del 18 marzo 2020, recante misure straordinarie ed urgenti per contrastare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e contenere gli effetti negativi sullo svolgimento dell’attività giudiziaria".
"Con rescritto del 18 marzo 2020, Papa Francesco, vista la particolare condizione sanitaria legata alla diffusione del virus Covid-19, ha disposto fino al 3 aprile 2020 la sospensione di tutte le attività processuali in corso presso gli Uffici giudiziari dello Stato della Città del Vaticano, nonché dei relativi termini di decadenza e di prescrizione". A diffondere la notizia è un comunicato stampa della Sala Stampa della Santa Sede.