La Repubblica Democratica del Congo
Forte denuncia del Cardinale Fridolin Ambongo verso i Paesi confinanti con la Repubblica Democratica del Congo (RDC) per aver lavorato in combutta con le multinazionali per derubare il Paese delle sue risorse naturali.
Il Cardinale Luis Antonio Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, ha celebrato nei giorni scorsi a Lumumbashi la Messa conclusiva del Congresso eucaristico nazionale della Repubblica Democratica del Congo, il Paese africano visitato lo scorso gennaio da Papa Francesco.
Da oltre 25 anni la popolazione civile della Repubblica democratica del Congo è preda di guerre e bande armate, che hanno causato tra 12.000.000 e 15.000.000 di morti civili:
Dall'ultima visita di un pontefice nella Repubblica Democratica del Congo sono passati 37 anni. L'Ambasciatore dell'Ordine di Malta nella RDC Geoffroy de Liedekerke spiega: "La popolazione è ansiosa di accogliere Papa Francesco.
La Repubblica Democratica del Congo, indipendente dal Belgio dal 1960, ha alle spalle una lunga storia spesso segnata dal sangue e dalla violenza. Nel 1965 ebbe inizio la dittatura del generale Mobutu che rinominò la nazione Zaire. Caduto il dittatore nel 1996, il Paese conobbe ben due sanguinose guerre durate fino al 2003. Dal 2004 un altro conflitto insanguina la regione di Kivu.
E' stato inviato il telegramma di cordoglio per le vittime dell’attentato avvenuto domenica 15 gennaio 2023, in una chiesa a Kasindi, nella Repubblica Democratica del Congo, inviato - a nome di Papa Francesco - dal Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin al Rev. André Bokundoa-Bo-Likabe, Presidente della Chiesa di Cristo in Congo. La Repubblica Democratica del Congo è il Paese che sarà visitato da Papa Francesco il prossimo 31 gennaio nel suo viaggio apostolico che prevede anche il Sud Sudan.
Il 23 marzo 1997 un incidente stradale, a Kinshasa, interrompeva la vita terrena di padre Giovanni Santolini. Sacerdote, missionario ed oblato di Maria immacolata, la sua estimonianza è stata coerente e gioiosa.
Come è noto Papa Francesco in questi giorni avrebbe dovuto visitare la Repubblica Democratica del Congo e il Sud Sudan, ma i suoi problemi al ginocchio gli hanno impedito di viaggiare. In sua vece è stato inviato il Cardinale Parolin, Segretario di Stato.
Doveva essere in Congo oggi Papa Francesco ma il dolore al ginocchio non glielo ha permesso. Per lui c'è cardinale Parolin, Segretario di Stato vaticano e in basilica c'è una messa in rito congolese celebrata con la comunità congolese di Roma seguendo la vivace liturgia tutta africana che ancora una volta torna nella basilica vaticana.
Papa Francesco sarà in Repubblica Democratica del Congo dal 2 al 5 luglio e in Sud Sudan dal 5 al 7 luglio. Lo annuncia la Sala Stampa della Santa Sede, che specifica anche che in Congo il Papa visiterà le le città di Kinshasa e Goma, e in Sud Sudan dal 5 al 7 luglio, recandosi a Giuba.
A nome del Papa, il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, ha inviato un telegramma di cordoglio alle autorità congolesi per le vittime dell'attacco terroristico contro il campo rifugiati Plaine Savo avvenuto lo scorso 2 febbraio.
Papa Francesco ha nel cuore il Congo. Ne è certa Chiara Castellani, medico missionario nella Repubblica democratica del Congo, amica di Luca Attanasio, ambasciatore nella Repubblica Democratica del Congo, morto a febbraio per le ferite riportate nell’agguato presso il villaggio di Kibumba, vicino alla città di Goma. Chiara e Papa Francesco si sono incontrati questo lunedì nel Palazzo Apostolico e Chiara ha parlato al Pontefice dei suoi progetti e della rete ospedaliera da lei diretta in Congo. ACI stampa ha raggiunto Chiara Castellani.
Saranno quattro i dipartimenti della neocostituita Università Cattolica di Kinshasa. Lo scorso 14 maggio, è stato il cardinale Fridolin Ambongo a firmare il decreto istitutivo dell’Università, che si chiamerà “Omnia Omnibus” (Tutto a tutti) e che avrà all’inizio quattro dipartimenti: Scienze Umane, Scienze Tecnologiche, Medicina e Scienze della Salute.
Dopo l'uccisione di Luca Attanasio, ambasciatore italiano in Congo, il paese africano è al centro di tante discussioni e riflessioni. I salesiani di Don Bosco, a Goma, a Bukavu, a Uvira, nella Repubblica del Congo, da tanti anni provano a dare il loro aiuto alla popolazione stremata da conflitti e tensioni. I missionari salesiani accolgono nelle loro scuole professionali ragazzi vulnerabili che potrebbero essere attirati o recuperati da gruppi armati. Offrono loro un mestiere e una prospettiva di avvenire, un vero contributo alla costruzione della pace all’Est del Congo. La pace nella Repubblica del Congo è davvero possibile? ACI stampa ne ha parlato con Don Piero Gavioli, missionario salesiano in Congo dal 1966.
La morte dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi in un agguato nei pressi di Goma lo scorso 22 febbraio insieme al congolese Mustapha Milambo, “deve costituire un appello a non abituarsi, a non rassegnarsi al male e al dolore, tanto meno laddove sembrano essere di casa, perché esso continua a mietere vittime, tra le quali un giorno potrebbe esserci chiunque di noi”.
La vicinanza “alle famiglie dell’ambasciatore Luca Attanasio e del militare dell’Arma dei Carabinieri Vittorio Iacovacci, alle istituzioni italiane e in particolare all’Arma dei Carabinieri” arriva dall’arcivescovo ordinario militare per l’Italia (Omi), Santo Marcianò.
Cinque giorni dopo aver finalmente debellato l’ultima epidemia di Ebola, nella Repubblica Democratica del Congo è arrivato il primo caso di coronavirus, registrato l’11 marzo scorso a Kinshasa, capitale del Paese e terza area metropolitana più grande dell’Africa
La Repubblica Democratica del Congo sprofonda nell’incubo ebola. L’epidemia ha raggiunto la città di Mbandaka, dove finora sono morte 25 persone.
Grande attività, questa settimana, nelle missioni della Santa Sede alle Nazioni Unite di Ginevra e New York. A Ginevra, si è discusso il global compact sui rifugiati, ma si è tenuta anche una sessione speciale sulla Repubblica Democratica del Congo, un tema che la Santa Sede ha molto a cuore. A New York, sono terminate le riunioni della Commissione sullo Sviluppo Sociale, che da tempo si distingue per una agenda che cerca di introdurre il diritto all’aborto (mascherato da diritto alla salute riproduttiva) nei documenti ONU. Ma anche la Laudato Si continua a generare discussione. Ne ha parlato anche il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, alla Conferenza Episcopale di Oceania.