L’Anno per la vita consacrata si avvia alla conclusione e a gennaio ci sarà un grande incontro a Roma, internazionale di tutte le forme di vita consacrata: nuove forme, ordo virginum, istituti secolari, contemplative, religiosi/se di vita apostolica.
Sono almeno diecimila tra religiosi, sacerdoti e seminaristi, ad ascoltare Papa Francesco nl piovoso pomeriggio keniota. Alla St Mary’s School il Papa è stato accolto, dal Superiore Regionale dei Padri Spiritani che hanno fondato la Scuola e dal Parroco della chiesa di St. Austin che si trova all’interno dell’edificio scolastico.
“Religiosi e Chiesa particolare oggi. Questioni aperte” è il tema della tavola rotonda, in programma venerdì 20 novembre alle 16 nell’aula Sisto V del Seraphicum a Roma, promossa dalla Pontificia Facoltà teologica “San Bonaventura” in collaborazione con la Pontificia Università Antonianum e con l’Istituto Teologico di Assisi.
Il primo appuntamento pubblico della sua visita a New York il Papa lo riserva al clero, ai religiosi e alle religiose presiedendo i vespri nella Cattedrale di San Patrizio.
Piccola sosta del Papa alla Chiesa dei Gesuiti con bambini che lo salutano insieme ai confratelli del Papa. I Gesuiti hanno una tipografia nella comunità che produce testi religiosi e liturgici. Un piccolo fuori programma sulla via per la cattedrale dove il Papa ha incontrato il clero di Cuba. Fedeltà e misericordia le due parole centrali della riflessione del Papa durante la liturgia dei vespri. Una testimonianza di una giovane suora che lavora in un istituto per disabili mentali, le parole del cardinale Ortega Y Alamino che ricorda che il clero di Cuba non può che essere povero e fare della povertà un mezzo pastorale, poi la liturgia. Nella cattedrale di San Cristoforo fa molto caldo, ma si cantano i salmi con entusiasmo per la presenza di Pietro. Il Papa immerso nell’ascolto e nella preghiera.
Papa Francesco ha ricevuto questa mattina in udienza nel Palazzo Apostolico i partecipanti al Capitolo generale dei Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria, noti come Clarettiani.
É la risposta al grido di Bartimeo, il cieco, che ispira la riflessione del Papa come le testimonianze Di Padre Miguel, di suor Gabriela e del seminarista Damian. Il vangelo ci spiega “come reagiscono al dolore di colui che è sul bordo della strada, di colui che sta seduto sul suo dolore.” Il grido e le reazioni. Il Papa parla dei discepoli e delle loro reazioni, e le mette in rapporto ai sacerdoti ai vescovi, ai laici impegnati.
Di ieri sera l’incontro alla Sindone con gli sportivi. Ed è solo l’ultimo dei tanti programmati in questo tempo di ostensione, che si concluderà tra poco più di un mese, il 24 giugno. Interi settori della società civile e singole personalità, si stanno recando a Torino per venerare il telo sacro, che secondo la tradizione ha avvolto il corpo del Cristo dopo la sua passione.