La pace, “dono divino e conquista umana” è un “compito urgente anche nel mondo di oggi, in cui tante popolazioni sono lacerate da guerre e violenze”. Lo ha detto Papa Francesco in un breve incontro con 80 delegati di Religions for Peace, che si riuniscono in questi giorni a Roma.
Non si può amare Dio senza amare il proprio vicino. È con questo messaggio, che deriva direttamente dalla dichiarazione conciliare “Nostra Aetate,” che il Cardinal Jean Louis Tauran si rivolge all’assemblea europea di Religioni per la Pace, riunita a Castel Gandolfo dal 26 al 28 ottobre per parlare di “Accogliersi in Europa: dalla paura alla fiducia.”
Terminerà nella solennità di Ognissanti l’Assemblea Europea di “Religions for peace” a Castel Gandolfo, che si propone di essere “una potente esperienza di attività interreligiose di base a livello pan-europeo”. Interessante l’assunto di partenza dell’incontro che si protrarrà fino al prossimo primo novembre: “Grandi sfide inquietano l'Europa: la paura di perdere l’identità individuale, culturale, religiosa e filosofica, con le chiusure estremistiche che ne possono derivare, la riaccensione dell'antisemitismo, l'islamofobia, l'insofferenza verso la tradizione cristiana e la xenofobia in reazione alla crescente e tumultuosa immigrazione provocata da guerre, dittature che violano la dignità umana, difficoltà economiche e cambiamenti climatici”. Così “tutte queste sfide richiedono un approfondimento ed indicazioni positive, fondate su buone pratiche e orientate da idee sagge e creative. L'Assemblea Europea vuole dare un suo contributo in questa direzione per guardare al futuro con speranza e responsabilità”.