Un testo che a volte ha il sapore della sociologia, e che però accetta il suggerimento di uno dei circoli minori di introdurre un capitoletto dedicato alla pedagogia divina. La prima parte della relazione finale al Sinodo – ma poi si dovrà vedere se ci sarà un documento del Santo Padre – trova molto consenso dai padri sinodali quando parla di accompagnare e stare vicino alle famiglie in difficoltà. Ma diventa più complessa nel momento in cui si parla della pienezza ecclesiale della famiglia, e si affrontano le sfide difficili. In sintesi, c’è una grande fotografia delle difficoltà della famiglia. E una esaltazione di quelle famiglie che davvero rispondono al disegno di Dio.
“In tutto il mondo, nella realtà delle famiglie, possiamo vedere tanta felicità e gioia, ma anche tante sofferenze e angosce. Vogliamo guardare a questa realtà con gli occhi con cui anche Cristo la guardava quando camminava tra gli uomini del suo tempo. Il nostro atteggiamento vuole essere di umile comprensione”. E’ l’incipit della terza parte del documento finale della XIV Assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi dedicata alla missione della famiglia
1355. Tanti sono gli emendamenti presentati dai Padri Sinodali all’Instrumentum Laboris. Lo ha annunciato il Direttore della Sala Stampa Vaticana, Padre Federico Lombardi, nel corso del consueto briefing quotidiano con i giornalisti. 51 invece gli interventi sulla bozza della Relatio Finalis: si è parlato anche del “rapporto tra la coscienza e la legge morale”.
La “Familiaris Consortio” di San Giovanni Paolo II è ancora un punto di riferimento. E per questo ci saranno nella “relatio finalis” di questo Sinodo dei vescovi molti riferimenti a quella esortazione post-sinodale di San Giovanni Paolo II che sintetizzò e concluse i lavori del Sinodo dei vescovi del 1980, dedicato appunto alla famiglia. Lo dice il Cardinal Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay (India) e membro di quello che ormai viene chiamata “la commissione dei dieci,” ovvero la commissione dei dieci prelati nominata da Papa Francesco per elaborare la “relatio finalis.”