A mezzogiorno, come ogni domenica, il Papa si è affacciato alla finestra del Palazzo Apostolico per guidare la recita dell’ultimo Regina Coeli che durante il tempo di Pasqua ha sostituito l’Angelus.
Con l'Ascensione "contempliamo il mistero di Gesù che esce dal nostro spazio terreno per entrare nella pienezza della gloria di Dio, portando con sé la nostra umanità". Lo ha detto il Papa nel corso della meditazione offerta in occasione della recita della preghiera mariana del Regina Coeli, collegandosi idealmente con Pompei per la supplica alla Madonna del Rosario
Pace per la Siria. Papa Francesco lo chiede ancora una volta, al Regina Coeli del Primo maggio, mentre giungono le notizie di un conflitto che sembra non avere mai fine e a cui da sempre il Papa ha dato una attenzione particolare: alla Siria fu dedicata, infatti, la prima iniziativa “diplomatica” di Papa Francesco, quella giornata di digiuno e preghiera del 2013 che sembrava essere un auspicio. Ma la giornata è anche l’occasione per festeggiare la Pasqua ortodossa, e Papa Francesco lo ricorda con un “Christos Anesti” al termine dell’Angelus, con l’augurio che “il Signore risorto rechi a tutti i doni della sua luce e della sua pace”.
Dopo aver celebrato la Messa per il Giubileo dei Ragazzi Papa Francesco ha recitato sul sagrato della Basilica Vaticana il Regina Coeli.
Nel cuore del Papa la gente di Lesbo, greci e migranti, e martiri, ma anche l’ Ecuador e il Giappone colpiti da violenti terremoti e ovviamente i nuovi sacerdoti appena ordinati nella domenica del Buon Pastore.
Il racconto evangelico della pesca miracolosa fa da cornice alla meditazione offerta stamane dal Papa in occasione della recita del Regina Coeli.
Una giornata non solo di preghiera ma di fattiva carità. Il prossimo 24 aprile il Papa ha deciso che si faccia in tutte le chiese d’ Europa una colletta per sostenere le popolazioni dell’ Ucraina.Lo ha annunciato prima della recita del Regina coeli al termine della messa in Piazza San Pietro.
Dopo aver recitato il Regina Coeli, Papa Francesco ha parlato del tragico attentato che ieri ha insaguinato il Pakistan: uccise oltre 70 persone per lo più cristiani, molti i bambini. Il Papa ha condannato " l'esecrabile attentato che ha fatto strage di tante persone innocenti, per la maggior parte famiglie della minoranza cristiana".
Una preghiera particolare per il popolo del Burundi “che sta vivendo un momento delicato” perché “ il Signore aiuti tutti a fuggire la violenza e ad agire responsabilmente per il bene del Paese.” Il Papa l’ha elevata al termine della Messa di canonizzazione celebrata in Piazza San Pietro e prima della recita del Regina Coeli.
E’ il comandamento nuovo, quello dell’amore, la “strada” per seguire Gesù. Che si fa “vicinanza, prossimità” verso gli altri e si esprime nei “piccoli e grandi gesti”, quelli “di tutti i giorni”, anche se ci sono “differenze di opinione e di carattere”. Ma in “questi gesti si manifesta l’amore che Dio ci ha insegnato”; soprattutto: "Gesù ci ama anche se non siamo meritevoli del suo amore".
"Gesù è la vite, e attraverso di Lui passa ai tralci l’amore stesso di Dio, lo Spirito Santo. Noi siamo i tralci, e attraverso questa parabola Gesù vuole farci capire l’importanza di rimanere uniti a Lui". Così Papa Francesco, stamane, nel corso della recita domenicale del Regina Coeli.
Il Papa mette in guardia: non possiamo fermarci alla contemplazione del buon pastore. Bisogna mettersi alla sua sequela. Specialmente chi ha “la missione di guide nella Chiesa – sacerdoti, Vescovi, Papi – sono chiamati ad assumere non la mentalità del manager ma quella del servo
A mezzogiorno come ogni domenica il Papa si è affacciato alla finestra del Palazzo Apostolico per guidare la recita del Regina Coeli che durante il tempo di Pasqua sostituisce l’ Angelus. Commentando le letture della liturgia, ha detto: “Come Tommaso anche tutti noi in questa seconda Domenica di Pasqua siamo invitati a contemplare nelle piaghe del Risorto la Divina Misericordia, che supera ogni umano limite e risplende sull'oscurità del male e del peccato”.
“Cristo è risorto! Ripetiamolo con le parole, ma soprattutto con la testimonianza della nostra vita. La lieta notizia della Risurrezione dovrebbe trasparire sul nostro volto, nei nostri sentimenti e atteggiamenti, nel modo in cui trattiamo gli altri.” Papa Francesco rilancia così l’annuncio della gioia di Pasqua prima della preghiera del Regina Coeli che per il periodo pasquale sostituisce l’ Angelus di mezzogiorno. “La fede nella risurrezione di Gesù, ha detto il Papa, e la speranza che Egli ci ha portato è il dono più bello che il cristiano può e deve offrire ai fratelli.”