Doppio appello per Papa Francesco durante i saluti in lingua italiana nell'Udienza Generale di oggi. Francesco rivolge il suo pensiero al caro popolo del Myanmar ed è pronto a partire il prossimo 5 marzo, per l'Iraq. Un viaggio "desiderato e atteso".
Il Parlamento della Repubblica del Myanmar lo scorso 10 marzo aveva approvato all’unanimità, la proposta del Vaticano di instaurare relazioni diplomatiche.
Circa 28 milioni di pesos stanziati per il viaggio, una Papamobile approntata nelle fabbriche locali delle General Motors e presentata in grande stile la scorsa settimana, e i paramenti per l’occasione in via di cucitura: la Colombia si appresta ad accogliere Papa Francesco, che sarà tra Bogotà, Medellin, Villavicencio e Cartagena tra il 6 e l’11 settembre.
Aung San Suu Kyi incontra Papa Francesco. E al termine del colloquio un comunicato ufficiale della Sala Stampa Vaticana dichiara che “La Santa Sede e la Repubblica dell’Unione del Myanmar, desiderose di promuovere legami di mutua amicizia, hanno deciso di comune accordo di stabilire relazioni diplomatiche a livello di Nunziatura Apostolica da parte della Santa Sede e di Ambasciata da parte della Repubblica dell’Unione del Myanmar”.
Quella che avviene domani in vaticano non è solo la seconda visita di Aung San Suu Kyi a Papa Francesco. Il Nobel per la pace del 1991, che ha trascorso oltre 20 anni di prigionia, va dal Papa nel suo incarico di Consigliere di Stato (una sorta di primo ministro) ministro degli Esteri, con un compito preciso: stringere le relazioni diplomatiche.