"Possiamo dire - scrivono i promotori dell‘associazione - che chi ha sequestrato padre Paolo non ha sequestrato anche la sua testimonianza di fede e il suo pensiero, il suo impegno, il suo servizio. Non ne faremo un totem, ma un argomento di riflessione e di comprensione di una realtà agghiacciante, di un martirio che va avanti addirittura da quattro anni: il martirio del popolo siriano, tra tirannidi e totalitarismi terrificanti".