“Ringrazio Vostra Santità per questa voce necessaria, importante e sensibile, che diventa un forte grido della Chiesa “per i diritti dei poveri, dei popoli originari e del minimo dei nostri fratelli e sorelle, dove le loro voci possono essere ascoltate e la loro dignità avanzato ”- ha sottolineato il presidente della Conferenza episcopale polacca, l'arcivescovo Stanisław Gądecki, in una lettera a Papa Francesco”.
Poesia e pastorale. Così Querida Amazonia presenta al mondo lo sguardo di Papa Francesco sulla regione.
Una “lettera d’amore per l’Amazzonia e i suoi popoli”, nata alla fine di una lunga discussione, che va letta insieme al documento finale del Sinodo, ma senza considerare il documento finale come un documento magisteriale, nemmeno sul tema del celibato sacerdotale, che tra l’altro non era l’oggetto di discussione del Sinodo. Questa è la Querida Amazonia, l’esortazione post Sinodo Panamazzonico di Papa Francesco, secondo gli intervenuti alla conferenza stampa di presentazione dell’esortazione.
“Sogno un’Amazzonia che lotti per i diritti dei più poveri, dei popoli originari, degli ultimi, dove la loro voce sia ascoltata e la loro dignità sia promossa. Sogno un’Amazzonia che difenda la ricchezza culturale che la distingue, dove risplende in forme tanto varie la bellezza umana. Sogno un’Amazzonia che custodisca gelosamente l’irresistibile bellezza naturale che l’adorna, la vita traboccante che riempie i suoi fiumi e le sue foreste. Sogno comunità cristiane capaci di impegnarsi e di incarnarsi in Amazzonia, fino al punto di donare alla Chiesa nuovi volti con tratti amazzonici”. Sono questi i desideri espressi dal Papa al termine del Sinodo per l’Amazzonia contenuti nella esortazione apostolica postsinodale Querida Amazonia pubblicata stamane.