Il Vangelo della terza domenica di Quaresima ci presenta l’incontro di Cristo con la donna samaritana al pozzo di Giacobbe, nella regione della Samaria. Ad un certo punto del lungo dialogo che si sviluppa tra i due, Gesù dà un ordine alla donna - “va a chiamare tuo marito e poi ritorna qui”(Gv 4, 16). La donna risponde che non ha marito. E Gesù replica: ‘hai detto bene’ non ho marito; infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero” (Gv 4,18).
La Trasfigurazione è una delle pagine più belle e più straordinarie della vita di Cristo. San Leone Magno spiega che con questo miracolo Gesù ha voluto rimuovere dal cuore dei discepoli lo scandalo della croce (Omelie, LI,3).
Molto prima del coronavirus in Piemonte, in occasione di epidemie di peste, colera, influenza spagnola c’era un luogo dove si poteva pregare insieme e assistere alle celebrazioni liturgiche domenicali e…non solo. Si tratta di una piccola chiesa che si trova nelle Valli di Lanzo, sopra Ceres, dove nel 1575, per poter celebrare e partecipare alle liturgie nonostante la terribile epidemia di peste divampata quell’anno, si recavano i fedeli della zona.
Gli esercizi spirituali per questa Quaresima sono ufficialmente iniziati. In una lettera indirizzata al predicatore degli Esercizi spirituali, padre Pietro Bovati, il Papa prega e benedice la Curia Romana riunita ad Ariccia fino a venerdì. Protagonista della prima riflessione è Mosè.
“Si può ancora dire ti voglio bene?” è il tema dell’iniziativa che si svolgerà nei mercoledì di Quaresima nella basilica di San Giovanni in Laterano. Verrà presentato il “Miguel Manara” di Milosz; le conclusioni saranno affidate al cardinale vicario della Diocesi di Roma Angelo De Donatis.
Con questa domenica interrompiamo il ciclo liturgico del Tempo Ordinario per iniziare un periodo privilegiato dell’Anno liturgico: il cammino quaresimale.
Una Quaresima “insolita” questa che si è aperta mercoledì scorso a causa del coronavirus che ha causato molta preoccupazione e apprensione anche nelle comunità ecclesiali del nostro Paese.
Con la tradizionale processione dalla Basilica di Sant’Anselmo all’Aventino, fino a quella di Santa Sabina, dove ha celebrato la Messa, il Papa ha dato inizio alla Quaresima nel giorno del Mercoledì delle Ceneri.
Papa Francesco, in Piazza San Pietro durante l'Udienza Generale odierna, incentra la sua meditazione sulla Quaresima. Con il Mercoledì delle Ceneri cominicia il cammino di quaranta giorni verso la Pasqua, verso il "cuore dell’anno liturgico e della fede". "È un cammino che segue quello di Gesù, che agli inizi del suo ministero si ritirò per quaranta giorni a pregare e digiunare, tentato dal diavolo, nel deserto", dice il Papa.
Con questo messaggio per la Quaresima il Papa “ci invita a una nuova rete di relazioni e a un dialogo sincero, fecondo e aperto”. Lo ha detto il Cardinale Peter Turkson, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, presentando il Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2020.
Giovanni e Paolo, due diversi riflessi della fede di due momenti storici diversi. Parte da questo spunto la quinta predica di Quaresima di padre Raniero Cantalamessa, alla presenza di Papa Francesco e dei membri della Curia Romana.
Scrive Pascal che “La verità senza la carità è crudeltà”. E’ molto difficile coniugare insieme queste due qualità. Sono come due sorelle gemelle che entrano spesso in conflitto tra di loro. La verità se non è animata dalla carità si trasforma in intolleranza ed in intransigenza, è una spada che inchioda l’altro alla sua colpevolezza. Ma un amore che rifugge dalla verità finisce per ridursi ad una forma di buonismo, ad un surrogato di dubbia qualità che atrofizza la verità stessa. Una cosa, comunque, è certa. Nell’uno e nell’altro caso l’obiettivo è mancato. Verità e amore devono potere vivere insieme, in un felice, anche se non sempre facile connubio.
Il Vangelo di questa domenica ci presenta una delle parabole più belle di Gesù raccontato e che ha come protagonista la figura del padre. Esso, infatti, è presente dall’inizio alla fine del racconto evangelico. Un Padre che non si rassegna a perdere il proprio figlio che con le sue scelte ha distrutto la sua vita. Tuttavia, il vero peccato del figlio minore, quello che è alla radice di tutte le sue scelte, non consiste nell’avere chiesto la parte di eredità che gli spettava per sperperarla, poi, lontano da casa in scelte di vita auto-distruttive, ma nel considerare la casa paterna come una prigione e la presenza del padre ingombrante e limitante la sua libertà. Il figlio ha creduto di potere trovare la sua libertà, la sua realizzazione, la pienezza della vita allontanandosi da casa e da suo Padre.
La misericordia di Dio e la nostra conversione. Sono questi i due temi principali del Vangelo odierno e dell’Angelus di Papa Francesco in Piazza San Pietro. Il Papa, prima della preghiera mariana, riprende la parabola del fico sterile.
Il Vangelo di questa domenica riporta due avvenimenti drammatici, come ne leggiamo tanti sui nostri giornali. Degli uomini sono morti improvvisamente a causa della violenza umana mentre altri a causa di una disgrazia.
Ogni venerdì di Quaresima - a partire dallo scorso 15 marzo - il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, confessa dalle 16,30 alle 18,30 i fedeli che nella Basilica Lateranense si accostano al sacramento della Riconciliazione.
Oggi la Chiesa celebra la Festa della Trasfigurazione. Nell'episodio del Vangelo Gesù prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e sale sul monte per pregare, per intrattenersi nella solitudine e nella tranquillità con il Padre. Mentre prega si trasfigura, cioè rivela la sua dignità e gloria di Figlio di Dio, parla con Mosè ed Elia della sua passione e morte e il Padre lo presenta al mondo.
Tre giorni per conoscere meglio una realtà ecclesiale molto vicina e vivere un prezioso scambio di esperienze: è quello che hanno vissuto i vescovi del Triveneto che questa settimana sono stati in Croazia per incontrare la locale Conferenza Episcopale e visitare alcuni luoghi significativi di quel territorio.
"La Chiesa, la città, possono essere esperienze di vera accoglienza se vivono anzitutto nella loro intimità un’autentica fraternità. E sentiamo che sul tema della fraternità, sul tema di mani che si incontrano per diventare strumento di dialogo, per donare e per ricevere, per far crescere il senso di appartenenza che nessuno escluda soprattutto le nuove generazioni, perché anche per loro ci sia la possibilità di realizzarsi, ecco che dobbiamo parlare di una esperienza decisiva della vita della Chiesa, decisiva nella mia povera esperienza di Chiesa che è la vita comunitaria, la comunità". Così Dom Bernardo Gianni nelle meditazioni quaresimali che sta tenendo ad Ariccia per gli Esercizi Spirituali del Papa e della Curia Romana.
Proseguono gli Esercizi Spirituali di Papa Francesco e della Curia Romana. Ieri sera e stamane le meditazioni dell’Abate di San Miniato al Monte, Dom Bernardo Gianni.