Ai greci che chiedono di vederlo, Gesù risponde che è il momento che il figlio dell’uomo sia glorificato, perché il chicco di grano solo se muore produce molto frutto. Parole che “vanno oltre la domanda” fatta a Gesù, perché con queste parole rivela che lui stesso “è il seme nascosto pronto a morire per dare molto frutto”. Questa riflessione è l’occasione, per Papa Francesco, di ricordare come la croce sia il simbolo dei cristiani, ma non può che essere “un segno di amore” perché da quella morte è scaturito un bene di cui si è chiamati a dare testimonianza.
Il Vangelo di questa quinta domenica di Quaresima ci propone una meditazione sul significato e l’importanza della Croce di Cristo. Ci troviamo ad appena una settimana dalla morte di Cristo e alcuni simpatizzanti ebrei di origine greca che si trovano a Gerusalemme rivolgono a Filippo e Andrea la richiesta di potere vedere Gesù. Questo gruppo di greci, che si erano avvicinati al Dio di Israele, rappresentano i popoli della terra che saranno attirati a Cristo dalla fecondità del suo sacrificio. Gesù stesso, infatti, affermerà che una volta innalzato sul patibolo della croce, attirerà tutti a sè, perché l’uomo non rimane insensibile “a tanto amore” di Dio nei confronti dell’umanità.
Ci avviamo alla conclusione della Quaresima per entrare nel periodo pasquale. E l’impegno a favore delle persone più bisognose da parte delle diocesi italiane non si ferma. Domani, ultima domenica di Quaresima, collette in diverse diocesi per iniziative sociali.
Il brano di Vangelo di questa domenica di Quaresima appartiene al dialogo tra Gesù e Nicodemo che ci viene riportato nel capitolo 3 del Vangelo di Giovanni. In esso troviamo questa rivelazione: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna”. Siamo chiamati, dunque, a confrontarci con l’amore di Dio per l’umanità, per ognuno di noi.
Terza meditazione di Quaresima, stamani in Aula Paolo VI, tenuta alla Curia Romana dal predicatore della Casa Pontificia sul tema “Voi chi dite che io sia?”. Presente oggi anche Papa Francesco.
Gesù si reca al tempio di Gerusalemme e trova che è stato trasformato in un “luogo di mercato” e “perde la pazienza”. La ragione profonda di questa ira che si accende nel cuore di Cristo va ricercata nel fatto che Egli riconosce nel tempio la casa del “Padre suo”. Chiamando Dio suo Padre rivela, ancora una volta, la sua identità di Figlio di Dio. Già all’età di dodici anni egli aveva dichiarato a Giuseppe e Maria: “Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Ma nessuno, allora, aveva compreso il significato di quelle parole (Lc 2, 49-50).
Il Vangelo di questa seconda domenica di Quaresima ci presenta l’episodio della Trasfigurazione di Cristo. Pochi giorni prima Gesù aveva annunciato ai suoi discepoli la sua passione e morte a Gerusalemme. Gli apostoli erano quindi rattristati e scandalizzati perché l’idea che essi avevano del Messia andava in tutt’altra direzione. Attendevano un Messia glorioso, potente, vincitore non sconfitto, disprezzato e ucciso dai suoi nemici.
Ci avviciniamo alla Pasqua e l’Ufficio Filatelico Vaticano per il francobollo sceglie un’opera d’arte italiana. E’ un quadro che raffigura la Resurrezione di Gesù che si trova oggi nella pieve di San Pietro a Figline, nella diocesi di Prato.
"Oggi, prima domenica di questo tempo liturgico, la Quaresima, la Parola di Dio ci indica la strada per vivere in maniera fruttuosa i quaranta giorni che conducono alla celebrazione annuale della Pasqua", dice il Papa accogliendo i fedeli riuniti in Piazza San Pietro per la recita dell'Angelus.
La Quaresima è tempo di preparazione alla solenne festa di Pasqua Perché questa preparazione possa portare frutti la Chiesa ci chiede di entrare per quaranta giorni con Gesù nel deserto per imparare ad amare le nostre anime più dei nostri cuori. Questo significa che in questo tempo siamo invitati a prenderci cura della nostra salvezza eterna, che è il fine per il quale siamo al mondo.
A causa delle restrizioni dovute all'emergenza Coronavirus il Papa non sarà con la Curia Romana ad Ariccia per gli esercizi spirituali. Ma ad ogni modo il Pontefice non ha voluto far sentire la sua mancanza e ha donato a ciascuno dei cardinali il volume “Abbi a cuore il Signore”, edito dalla San Paolo e curato dal sacerdote gesuita, Daniele Libanori.
Con il Mercoledì delle Ceneri siamo entrati nel Tempo della Quaresima, tranne nella diocesi di Milano che segue il rito ambrosiano e dove la Quaresima inizia domenica mentre domani celebreremo la prima Domenica di Quaresima.
La Quaresima per la Chiesa in Polonia inizia con la preghiera e la penitenza per gli abusi sessuali su minori, questa mattina è stata celebrata la S. Messa dal Santuario da Jasna Góra per l'intenzione delle vittime, presieduta da padre Bogumił Kępa, delegato della Diocesi di Kalisz per la protezione dei bambini e dei giovani.
Papa Francesco celebra la Santa Messa con Rito di benedizione e imposizione delle Ceneri all’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro. Una messa mattutina, pochi fedeli, distanziamento sociale e nuove regole per l'imposizione delle Ceneri a causa dell'emergenza sanitaria, che coinvolgeranno tutte le Messe di oggi in Italia. Dopo tanti anni, per il Papa, sempre a causa del Covid19, niente tradizionale processione dalla Basilica di Sant’Anselmo all’Aventino fino a quella di Santa Sabina.
La pandemia costringe ad iniziare la Quaresima in maniera diversa anche la Diocesi di Roma. Il giovedì dopo le Ceneri il Papa era solito incontrare il clero romano nella Basilica Lateranense, un appuntamento che quest'anno Francesco non potrà mantenere per le stringenti misure sanitarie vigenti.
"Considerato il permanere dell’attuale emergenza sanitaria, quest’anno non sarà possibile vivere comunitariamente gli Esercizi Spirituali della Curia Romana presso la Casa Divin Maestro in Ariccia".
In questo domenica il brano di Vangelo presenta il miracolo della resurrezione di Lazzaro. Nel lungo racconto, Gesù per aiutare Marta, la sorella del morto, ad entrare nel mistero della sua Persona, le dice: “Io sono la resurrezione e la vita, chi crede in me anche se muore vivrà. Chiunque vive e crede in me, non morirà mai”. Questa affermazione, che rappresenta il vertice del dialogo, suscita un senso di fastidio per non dire di reazione negativa perché l’esperienza ci racconta un’altra realtà: anche chi crede in Gesù muore. Bisogna forse riconoscere che ha ragione il filosofo antico Epicuro quando afferma che “a causa della morte, noi, gli uomini, siamo come città senza mura?”, cioè senza alcuna difesa, senza alcuna risposta?
L’Italia e il mondo vivono un periodo di grande sofferenza “però in questo mare di dolore brilla la generosità commovente di tanti medici, di tanti infermieri, infermiere, di tanti volontari e di tanti sacerdoti e tante suore che rivelano il volto più bello dell’umanità, il volto della bontà, un volto che non dovremmo mai abbandonare: tutta questa generosità mettiamola sull'altare del Signore affinché diventi preghiera accorata e fiduciosa per essere liberati dal dilagare del virus”. Così il Cardinale Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, celebrando la Messa all’Altare della Cattedra della Basilica Vaticana in occasione della IV Domenica di Quaresima.
Il Vangelo di oggi ci presenta Gesù che guarisce un cieco nato. Ci soffermiamo sulla parte finale dell’episodio, dove viene riportato il dialogo tra Gesù e il cieco risanato. Gesù gli chiede: Tu credi nel Figlio dell’uomo? Risponde il risanato: E chi è, Signore, affinchè creda in lui? Questa richiesta, che esprime il desiderio di conoscere Dio, porta Gesù a manifestarsi: Lo hai visto ed è quello che parla con te. Gesù si rivela come la Parola di Dio incarnata che viene incontro agli uomini e li interpella. Ora quello dichiarò: ‘Credo, Signore’. Con queste parole siamo giunti al vertice dell’episodio. Il cieco risanato, proclama ufficialmente la sua fede, che costituisce il coronamento spirituale di un lungo e tribolato cammino, vissuto in un ambiente a lui ostile.
“Ieri ho ricevuto il messaggio di un sacerdote del bergamasco che chiede di pregare per i medici di Bergamo Brescia Cremona che stanno al limite del lavoro, stanno dando la propria vita per salvare la vita degli altri.