“L’Ufficio del Promotore di Giustizia sta cooperando attivamente con le Autorità competenti Italiane. Proprio in questo spirito, il 19 aprile scorso, i magistrati vaticani hanno consegnato riservatamente all’Italia, coperta dal segreto istruttorio, la documentazione disponibile relativa al caso, inclusa quella raccolta nei mesi precedenti nel corso dell’attività istruttoria”. E’ quanto comunicato dal Direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni, in riferimento al caso di Emanuela Orlandi.
“In merito alla vicenda di Emanuela Orlandi, nei mesi scorsi questo ufficio ha raccolto tutte le evidenze reperibili nelle strutture del Vaticano e della Santa Sede, anche cercandone attestazione tramite conversazioni con le persone responsabili di alcuni uffici all’epoca dei fatti. Ha proceduto all’esame del materiale confermando alcune piste di indagine meritevoli di ulteriore approfondimento e trasmettendo tutta la relativa documentazione, nelle scorse settimane, alla procura di Roma, perché questa possa prenderne visione e procedere nella direzione che ritiene più opportuna". Lo afferma in un breve comunicato diffuso stamane l'Ufficio del Promotore di Giustizia dello Stato della Città del Vaticano.
No, non potranno essere usate né le testimonianze di Gianluigi Torzi né il suo memoriale nel delineare l’accusa su altri imputati riguardo la gestione dei fondi della Segreteria di Stato in quello che è stato il famoso affare del palazzo di Londra. La decisione del Tribunale vaticano arriva al termine della 61esima udienza, che si è tenuta il 13 giugno, e che ha riguardato soprattutto aspetti procedurali.
Papa Francesco ha accettato le dimissioni presentate dal Professore Gian Piero Milano, Promotore di Giustizia dello Stato della Città del Vaticano ed ha nominato nuovo Promotore Alessandro Diddi, Professore di Diritto processuale penale presso l’Università della Calabria, finora Promotore di Giustizia Aggiunto.