Un utile di 16,1 milioni di euro, la chiusura di 4935 posizioni (come anticipato nel rapporto dell’Autorità di Informazione Finanziaria) e una serie di migliorie che continuano nel processo di trasparenza: il rapporto dell’Istituto delle Opere di Religione, spesso erroneamente chiamata “banca vaticana”, racconta di un sistema che si continua a migliorare. E lo hanno voluto raccontare, in una inedita tavola rotonda con Osservatore Romano e Radio Vaticana, gli stessi vertici dell’Istituto, il presidente Jean Baptiste de Franssu e il direttore generale Gianfranco Mammì.