Ultime Notizie: Processo Vaticano

La lettura della sentenza del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, 18 dicembre 2023 / Vatican Media / ACI Group

Processo Palazzo di Londra, la sentenza apre il dibattito sul futuro della Santa Sede

In più di 800 pagine di sentenza, il Tribunale Vaticano non solo non è riuscito a chiudere oltre ogni ragionevole dubbio una vicenda spinosa che riguarda la gestione dei fondi della Segreteria di Stato. Ha, piuttosto, aperto un altro dibattito, che riguarda l’efficacia stessa di un Tribunale Vaticano in cui il Papa interviene con quattro rescritti ad un processo in corso per – è la spiegazione del promotore di Giustizia Alessandro Diddi – “riempire i vuoti normativi”. la sentenza ha anche creato nuove comprensioni giuridiche, che a volte sembrano confondere o mescolare diritto canonico, legge dello Stato della Città del Vaticano e giurisprudenza italiana, fino ad arrivare alla teorizzazione che ci possa essere peculato solo per il fatto di aver usato male i fondi, senza che ci sia un vantaggio personale ed ha, soprattutto, aperto la strada a chi, in realtà, vuole colpire l’indipendenza stessa della Santa Sede. Perché di fronte a questo processo e al modo in cui è stato svolto, a partire dalle indagini, il parere che colpisce di più è forse quello di un vaticanista esperto come John Allen, che arriva a sostenere che  eventualmente il Papa dovrebbe rinunciare al Tribunale vaticano ed alle proprie  prerogative di giudice supremo.  

Il presidente del Tribunale Vaticano Giuseppe Pignatone durante il processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato / Vatican Media

Processo Palazzo di Londra, tre pareri rimettono in discussione il procedimento vaticano

È stato giusto processo, quello sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato in Vaticano? No, rispondono tre pareri, diversi per fattura, dimensioni e angolazioni, ma concordi nel denunciare le falle di un procedimento penale che si è concluso con un dispositivo di sentenza controverso. La sentenza – attesa per la fine dell’anno, ma non c’è un termine preciso – permetterà di comprendere meglio le motivazioni dei giudici, ma certo i tre pareri pubblicati sono una spada di Damocle sul sistema giudiziario vaticano, il segno che le questioni rimarranno aperte e le domande senza risposta. E allora, alla fine, ci si dovrà chiedere se la Santa Sede sarà in grado di sostenere il peso di una campagna mediatica e internazionale sulla aderenza del suo sistema giudiziario agli standard internazionali.

Lettura della sentenza del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato / Vatican Media / ACI Group

Processo Palazzo di Londra, condanne, assoluzioni e riepilogo in attesa degli appelli

La Corte di Appello dello Stato di Città del Vaticano si è già vista recapitare le prime richieste di appello dopo la sentenza di primo grado del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato. Non poteva essere altrimenti. Non tanto perché, come ha detto il presidente del Tribunale Giuseppe Pignatone nell’udienza finale (la numero 86) del processo “nessuna sentenza accontenta tutti”. Piuttosto, è la sentenza stessa a lasciare dei buchi, dei coni d’ombra nelle ricostruzioni e anche nel castello delle accuse provate e non provate.  

Una foto di archivio del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato / Vatican Media / ACI Group

Processo Palazzo di Londra, la sentenza entro la prossima settimana

Dopo due anni, la strada verso la sentenza del processo vaticano sulla gestione dei fondi per la Segreteria di Stato sembra ormai vedere la luce. Nella prossima settimana, dopo aver ascoltato tutti i difensori, il Promotore di Giustizia vaticano potrà replicare l’11 dicembre, e i difensori potranno contro-replicare al promotore di Giustizia il 12. Quindi, il presidente del Tribunale Pignatone stabilirà la data per la lettura del dispositivo – per la sentenza completa si dovrà aspettare un po’ – che non dovrebbe essere oltre il 16 dicembre.  

Una passata udienza del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato / Vatican Media / ACI Group

Processo Palazzo di Londra: a che punto siamo rimasti

Un cardinale sotto processo. Un presunto scandalo immobiliare. Degli officiali infedeli. Veleni e attacchi personali. Ma anche una accusa tutta da decifrare. Un Papa presente sin dalle prime decisioni. Un organo di Stato che rifiuta inaspettatamente la richiesta dell’organo di governo dello Stato. Sono tutti temi che si incrociano nel processo sulla gestione di fondi della Segreteria di Stato, che riprende il prossimo 27 settembre in Vaticano.  

Un momento del processo vaticano / Vatican Media

Processo Palazzo di Londra, verso la conclusione?

Le ultime due udienze del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato vaticana non hanno portato sostanziali novità. È stato interrogato il Cardinale Leonardo Sandri, per fatti che risalgono comunque al periodo in cui era sostituto della Segreteria di Stato vaticana, dal 2000 al 2007. È stato interrogato un funzionario di WRM Capinvest, la società di Raffaele Mincione, il broker che ha avuto in gestione il famoso palazzo di Londra. E c’è stato il ritorno di Roberto Lolato, il consulente del promotore di Giustizia vaticano che ha aiutato a raccogliere alcuni dati, e che è stato richiamato perché ci sono nuovi capi di imputazione che ha aiutato ad analizzare.  

Un momento del processo vaticano / Vatican Media / ACI Group

Processo Palazzo di Londra, nuovi capi di accusa

Il colpo di scena delle ultime udienze sul processo della gestione di fondi in Vaticano è la formulazione di nuovi capi di accusa per alcuni degli imputati. Capi di accusa che nascono a seguito degli interrogatori che si sono prodotti in aula, con una procedura che può sembrare forzata, ma che è consentita in Vaticano, e che aggiunge i capi di imputazione di corruzione ad Enrico Crasso, Raffaele Mincione e Gianluigi Torzi, e quelle di autoriciclaggio per Enrico Crasso e Fabrizio Tirabassi.  

Processo gestione dei fondi della Segreteria di Stato / Vatican Media / ACI Group

Processo del Palazzo di Londra, il Papa sapeva del prestito chiesto allo IOR?

Papa Francesco aveva autorizzato la Segreteria di Stato a chiedere un prestito all’Istituto delle Opere di Religione per estinguere il mutuo che gravava sul palazzo su cui si era investito a Londra e prendere completamente in mano la gestione dell’immobile. Lo ha rivelato Fabrizio Tirabassi, officiale della Sezione Amministrativa della Segreteria di Stato vaticana, nella prosecuzione del suo interrogatorio nel processo vaticano che ormai è arrivato alla 25esima udienza.  

Una delle udienze del processo in Vaticano / Vatican Media / ACI Group

Processo Palazzo di Londra, si comincia davvero il 17 marzo

Dopo sette mesi, il processo vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato entra nel vivo. Si comincia il prossimo 17 marzo, con un interrogatorio al Cardinale Giovanni Angelo Becciu, ma solo limitatamente ai fondi arrivati in Sardegna alla diocesi di Ozieri e alla cooperativa Spes. Poi, il 18 marzo, con la presentazione degli atti e dei documenti, e così via, due udienze consecutive ogni due settimane, fino ad esaurimento, a partire dai testimoni chiesti dal Promotore di Giustizia vaticano.  

Processo Palazzo di Londra, Aula Musei Vaticani, 17 novembre 2021 / Vatican Media / ACI Group

Processo Palazzo di Londra, quanto è coinvolto il Papa?

“Monsignore, non c’entra niente. Noi prima di fare quello che siamo facendo siamo andati dal Santo Padre e abbiamo chiesto cosa è accaduto”. Lo dice il promotore di Giustizia Diddi in un interrogatorio a monsignor Alberto Perlasca, che è stato direttore dell’ufficio amministrativo della Segreteria di Stato per 12 anni. E la registrazione di questo breve scambio è stata portata oggi nell’aula del Tribunale, nella terza udienza del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato. Un processo che non è ancora cominciato, e “chissà quando comincerà”, ha chiosato ironicamente il presidente del Tribunale Vaticano Giuseppe Pignatone. Perché oggi sono state presentate altre eccezioni e richieste di invalidità, e la decisione sarà comunicata l’1 dicembre.