Come si muovono i cristiani in Medio Oriente? Lo racconta un rapporto della CNEWA, la Catholic Near East Welfare Association. Che racconta di un nocciolo duro di cristiani che restano, nonostante tutto. Ma anche del fatto che gli stravolgimenti del Medio Oriente, tra “primavere arabe” e avvento dello Stato Islamico, hanno cambiato molto la geografia cristiana del territorio.
"Se Gesù ha fatto il falegname, puoi farlo anche tu". Con queste parole il vescovo melchita di Aleppo, monsignor Jean-Clémengt Jeanbart, convince i suoi giovani fedeli a partecipare al progetto "Build to stay", costruire per rimanere, un programma di formazione professionale offerto dalla Chiesa in Siria. L’iniziativa – cui Aiuto alla Chiesa che Soffre ha recentemente contribuito con una donazione di 263mila euro - mira ad aiutare il maggior numero di cristiani a rimanere, permettendo loro di ricostruire le proprie case e al tempo stesso di imparare un mestiere.
Si chiama “Dichiarazione di Marrakech” ed è stata firmata lo scorso 27 gennaio da circa 250 tra leader musulmani ed evangelici riuniti in Marocco. È una dichiarazione che ha una portata storica: chiede alle Nazioni islamiche di difendere i cristiani dalle persecuzioni.