Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, Francesco riceve in Udienza i Membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione “Populorum Progressio” e contemporaneamente pubblica un RESCRIPTUM EX AUDIENTIA SANCTISSIMI con la "Soppressione della Fondazione Populorum Progressio".
Il Vaticano finanzierà nuovi progetti per l ‘America Latina. E quanto emerge dalla comunicazione della riunione annuale del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Populorum Progressio per l’America Latina, affidata al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.
Il richiamo allo sviluppo integrale dell’uomo “risuona urgente anche ai giorni nostri, mentre la povertà dilaga e la pace viene quotidianamente disattesa in molte parti del mondo. Per costruirla, è necessario eliminare le cause di discordia, proprio «a cominciare dalle ingiustizie»; la pace tra gli uomini, infatti, è «opera della giustizia».
Monsignor Alberto Giovannetti, il primo Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite di New York, se lo chiedeva già nel suo libro “Il Palazzo è di vetro”: perché l’enciclica Populorum Progressio di Paolo VI era stata tradotta in inglese con il termine “sviluppo” (development) e non con quello “progresso” (“progress”). Cinquanta anni dopo, la domanda se sia meglio parlare di “progresso” o “sviluppo” resta ancora attuale, e lo si nota dal Convegno sulla Populorum Progressio, il primo organizzato dal neo costituito Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Integrale dei Popoli.
“Il nucleo di senso dell’esistenza umana e con ciò il perché della storia e di ogni sviluppo diventano manifesti nel riconoscimento di Dio, come prima origine e fine ultimo di tutta la creazione".
La vera chiave dello sviluppo integrale è ‘l’antropologia cristiana . E da qui, con un relazione del cardinale Müller, inizia il simposio che il 3 e 4 aprile prossimo in Vaticano mette insieme per la prima volta le energie di quattro pontifici consigli ormai riuniti in un unico dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale.
Era il 26 marzo del 1967 e Paolo VI pubblicava un documento dalla portata storica e sociale determinate: l'enciclica Populorum progressio.
37 anni fa si chiudeva il pontificato di Papa Paolo VI: Giovanni Battista si spegneva a Castel Gandolfo il 6 agosto 1978, nel giorno in cui la Chiesa celebra la Trasfigurazione del Signore.