I cristiani vanno via dalla Bosnia, dove vivono una persecuzione silenziosa e dove vedono la situazione incerta. E il Cardinale Vinko Puljic, arcivescovo di Sarajevo, non manca di denunciare la situazione, a margine della Plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee che si è tenuto a Poznan dal 13 al 16 settembre.
La Conferenza Episcopale dei Santi Cirillo e Metodio comprende quattro diversi Paesi: la Serbia, il Montenegro, la Macedonia e il Kosovo. Istituita nel dicembre 2004 da San Giovanni Paolo II, la Conferenza Episcopale mette insieme, così, quattro territori che affrontano sfide simili, ma allo stesso tempo diverse, sperimentando una comunione difficile quando i loro Paesi sono in tensione tra loro. Una situazione, la loro, che rischia di essere dimenticata dall’Europa. Per questo, il vescovo Laszlo Nemet, di Zrenjanin (Serbia), presidente della Conferenza, chiede all’Europa che non si dimentichi di questi Paesi.
In un momento in cui l’Ucraina è sia teatro di un conflitto dimenticato che di un conflitto tutto interno al mondo ortodosso, l’arcivescovo maggiore Shevchuk, capo della Chiesa Greco-Cattolico Ucraina, lancia un appello affinché “l'ecumenismo sia tolto dalle mani dei diplomatici”, forte anche del lavoro ecumenico fatto sul campo con il Consiglio delle Chiese nel momento del conflitto.
La prima cattedrale di Polonia è a Poznan, dove l’arcidiocesi ha festeggiato quest’anno i 1050 anni. L’arcivescovo è Stanislaw Gadecki, presidente della Conferenza Episcopale Polacca. E, per l’occasione, anche il Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee è stato a Poznan, dal 13 al 16 settembre, per la sua assemblea annuale. Al termine della quale l’arcivescovo Gadecki guarda alle sfide future, prima fra tutte, la postmodernità.
L’obiettivo dei vescovi di Inghilterra e Galles in visita ad limina è quello di mostrare l’unione sacramentale con il Santo Padre, perché – dice il Cardinale Vincent Nichols, presidente della Conferenza Episcopale – “spesso si ha l’idea sbagliata che la Chiesa sia una azienda e il Papa il suo amministratore delegato, ma non è così”.
Il no al gender dei giovani di Polonia è arrivato in una breve dichiarazione, inviata direttamente al segretariato del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, in cui si chiedeva ai vescovi europei di includere una frase, un accenno, una formula al tema che è così dirimente per la Chiesa polacca, ma non solo.
Tra Chiesa e Stato ci sia una “collaborazione onesta e leale”, non una “separazione ostile”, con la consapevolezza che la Chiesa serve l’uomo, e non può tacere la verità. Il Cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, delinea con ACI Stampa il rapporto tra Chiesa e Stato al termine della plenaria dei vescovi europei, che si è tenuta a Poznan dal 13 al 16 settembre. Tema principale dell’assemblea era la solidarietà.
La Chiesa è “nel mondo, ma non è del mondo”, e il suo obiettivo è di essere “coscienza critica, vale a dire profezia,” considerando che “la cosa più decisiva è la fedeltà a Gesù Cristo, al Vangelo”. Il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, lo sottolinea al termine della plenaria che ha Poznan ha riunito presidenti e delegati di 49 episcopali del continente.
Il nuovo segretario generale del consiglio della Conferenze Episcopali Europee proviene dal blocco ex sovietico, e cadrà durante il suo mandato il cinquantenario della fondazione del Consiglio. Padre Martin Michalicek è stato eletto oggi dai membri del CCEE, riuniti a Poznan (Polonia) per la loro plenaria dal 13 al 16 settembre.
Quella Europea una società fatta di solitudini, in cui si manifesta una crescente intolleranza per il modello antropologico cristiano, in cui prende piede il transumanesimo che nega il fatto che l’uomo sia fatto ad immagine e somiglianza di Dio. Eppure, sottolinea il Cardinale Angelo Bagnasco “per l’Europa, la fede è il nostro dono, la fede in Gesù Cristo è la nostra ricchezza”. Mentre la storia ricorda che “allontanarsi da Cristo significa generare mostri”.
Sarà “Solidarietà in Europa” il tema dell’incontro dei membri del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, che si riuniscono nella loro assemblea plenaria a Poznan, in Polonia, dal 13 al 16 settembre. Ma prima ancora, si sono riuniti i vescovi dell’Europa Centrale, che hanno individuato nel gender uno dei temi cruciali per il futuro europeo.